TestBuddy
TestBuddyPreparazione su misura

Articoli Recenti / Pagina 27

Esplora gli articoli, le guide e i suggerimenti più recenti per la tua preparazione ai test di ammissione.

topless man raising his right handTest-di-ammissione

Contrazione muscolare: actina, miosina, ATP e calcio

Ti chiedono spesso: “Quali proteine fanno scivolare i filamenti?”, “Perché serve il calcio?”, “Che differenza c’è tra contrazione isometrica e isotonica?” Nei test d’ingresso di Medicina, Professioni sanitarie, Scienze Motorie (e non solo) queste domande compaiono di continuo. Oggi le ripassiamo una volta per tutte, con spiegazioni lineari ed esempi nuovi, così quando vedrai le crocette saprai dove mettere la X senza esitare. I filamenti sottili: actina, troponina e tropomiosina I filamenti sottili sono composti da due catene elicoidali di actina avvolte insieme. Su di esse si adagiano: Tropomiosina, lunga proteina che copre il sito di legame per la miosina. Troponina, complesso proteico che cambia forma quando lega Ca²⁺. Da ricordare per il quiz: senza calcio, la tropomiosina resta al suo posto e la miosina non può agganciarsi. I filamenti spessi: miosina con coda e testa Ogni filamento spesso contiene circa 200 molecole di miosina. Ogni miosina possiede: una coda che si dispone parallela alle altre code; una testa globulare mobile che si piega come un braccio. Le teste si attaccano all’actina, formano ponti trasversali e con un colpo di leva trascinano il filamento sottile verso il centro del sarcomero. Dallo stimolo nervoso allo scorrimento dei filamenti Il potenziale d’azione raggiunge la fibra muscolare. Il reticolo sarcoplasmatico rilascia Ca²⁺. Il calcio lega la troponina → la tropomiosina si sposta → il sito sull’actina si libera. Le teste di miosina, cariche di ATP, si agganciano all’actina e tirano. Le linee Z si avvicinano: il sarcomero si accorcia, la banda I si riduce, la zona H scompare. Quando lo stimolo finisce, la pompa del calcio riporta Ca²⁺ nel reticolo e il muscolo si rilassa. Contrazione isometrica e contrazione isotonica Contrazione isometrica: la lunghezza del muscolo resta invariata mentre il tono aumenta. Esempio: tenere una valigia ferma all’altezza del ginocchio. Contrazione isotonica: il muscolo si accorcia mentre il tono rimane costante. Esempio: sollevare la valigia dal pavimento fino al tavolo. ATP: carburante indispensabile L’idrolisi dell’ATP permette alla testa di miosina di staccarsi dall’actina, ricaricarsi e riattaccarsi più avanti. In assenza di ATP i ponti miosina-actina restano bloccati, causa del rigor mortis. Come si rigenera l’ATP Sforzo leggero e prolungato → respirazione aerobica → produzione abbondante di ATP, poco lattato. Sforzo intenso e rapido → glicolisi anaerobica → ATP veloce, formazione di acido lattico → affaticamento. L’acido lattico raggiunge il fegato, dove viene riconvertito in glucosio consumando ulteriore ossigeno: è il famoso debito di ossigeno. Mioglobina: deposito di ossigeno interno Proteina con un solo gruppo eme e affinità per l’O₂ più alta di quella dell’emoglobina: Cattura l’ossigeno dal sangue. Lo rilascia quando la fibra ne ha più bisogno, prolungando la produzione aerobica di ATP. Fibre rosse e fibre bianche: caratteristiche chiave Fibre rosse (a contrazione lenta) Contrazione: più lenta e continua. Mitocondri: numerosi. Mioglobina: abbondante (colore rosso scuro). Funzione: postura, resistenza di lunga durata (maratona, stabilità). Fibre bianche (a contrazione rapida) Contrazione: rapida e potente. Mitocondri: pochi. Mioglobina: scarsa, ma molto glicogeno e enzimi di glicolisi. Funzione: sprint, sollevamento pesi, movimenti esplosivi. Confronto essenziale tra muscolo striato e muscolo liscio Muscolo striato (scheletrico) Cellule polinucleate fuse in fibre cilindriche di 10–100 μm. Bande chiare e scure visibili. Controllo volontario tramite sistema nervoso centrale. Contrazione rapida per muovere lo scheletro e interagire con l’ambiente. Muscolo liscio (viscerale) Cellule singole, mononucleate e fusiformi di 2–10 μm. Aspetto uniforme, privo di striature visibili. Controllo involontario via sistema nervoso autonomo, ormoni o fattori locali. Contrazione lenta che regola peristalsi, calibro dei vasi, apertura dell’iride, ecc. Nota frequente nei quiz: il muscolo che regola il flusso sanguigno è liscio.

Foto di Leo Fulvio Bacchilega
Leo Fulvio Bacchilega
person's hand holding book pageCattolica

Test Medicina Cattolica: domande di religione e simulatore

Ti stai chiedendo quante sono le domande di religione nel test di Medicina Cattolica, che cosa chiedono davvero, quali libri consiglia l’Ateneo e, soprattutto, dove puoi allenarti online con un simulatore che le riproduce in modo fedele? Qui trovi una spiegazione chiara della sezione di cultura etico-religiosa, il programma ufficiale aggiornato al bando 2025-26 e una guida passo-passo per usare TestBuddy, il simulatore avanzato che concentra in un’unica piattaforma tutta la pratica di cui hai bisogno. Che cosa sono le domande di religione e quanto pesano Nel test di ammissione dell’Università Cattolica 5 quesiti su 60 sono dedicati alla cultura etico-religiosa (nel bando 2025/26: 60 minuti di prova, +1 punto risposta esatta, –0,25 errore). Anche se il loro peso è “solo” l’8 %, sbagliare significa perdere punti preziosi in una graduatoria spesso decisa da frazioni di punto. Tema degli argomenti Fondamenti del Catechismo (Creazione, Sacramenti, Comandamenti) Dottrina sociale: dignità della persona, solidarietà, bene comune Bioetica cattolica: inizio e fine vita, fecondazione assistita, eutanasia Encicliche contemporanee (Caritas in veritate, Laudato Si’, Fratelli Tutti) Il bando rimanda a un elenco di testi disponibili sul portale istituzionale come “bibliografia consigliata” : tienilo sottomano per verificare ogni anno eventuali aggiornamenti. Programma ufficiale: i testi da avere sulla scrivania L’elenco pubblicato dall’Università Cattolica include, di regola, il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, la Nuova carta degli operatori sanitari, il documento Dignitas Personae e le encicliche sociali più recenti. Aggiungi la costituzione conciliare Gaudium et Spes per coprire la parte antropologica. Segna i capitoli, evidenzia le definizioni e abbina subito la teoria ai quiz in piattaforma per “cementare” le nozioni. Dove allenarti: il simulatore avanzato di TestBuddy L’Universo dei test è vasto, ma per la sezione religiosa del test Cattolica ti serve soprattutto un simulatore che riproduca: domande a risposta multipla con cinque opzioni timer da 60 minuti totali + cronometro individuale per ogni quesito report dettagliato con percentuali, tempi medi e confronto con la community TestBuddy nasce proprio con questo scopo: 30 000+ quesiti in banca dati, di cui migliaia mappati su †700 micro-argomenti per allenamento mirato Modalità Allenamento Rapido, Personalizzato, Ripasso Errori e Simulazioni identiche al giorno del test Statistiche avanzate (grafico radar, cronologia, graduatorie mensili) che isolano i punti deboli materia per materia Buddy, assistente AI 24/7 che spiega il perché di ogni risposta e suggerisce il prossimo step di studio Come usare TestBuddy passo a passo Registrazione e scelta corso Entra su testbuddy.it o nell’app (iOS/Android), crea l’account e seleziona Test Cattolica per Medicina. Home personalizzata Cambia corso in alto a sinistra se vuoi provare altre facoltà, accedi al profilo e – se vuoi tutte le funzioni – passa a Premium con un clic. Sezione “Esercitati” Allenamento Veloce: spunta solo Cultura etico-religiosa e imposta 10 domande, cronometro 8 minuti per simulare la pressione reale. Allenamento Personalizzato: filtra su “Bioetica” o “Encicliche” per sessioni mirate. Ripassa i tuoi errori per ripetere finché raggiungi il 90 % di risposte corrette. Simulazioni: genera prove complete da 60 domande o usa le simulazioni ufficiali dello staff. Lezioni teoriche integrate Oltre 1 000 articoli, 175 mnemofrasi e formulari: ideale per rivedere la differenza tra magistero ordinario e straordinario o la definizione di bene comune senza aprire decine di libri. Statistiche Grafico radar per visualizzare in rosso le lacune (religione diventa un “petalo” del grafico): ripeti allenamenti finché il petalo si estende oltre l’80 %. Buddy AI Chatta con l’assistente: chiedigli un riassunto di Caritas in veritate o un trucco mnemonico per i sette Sacramenti; lui attinge al Manuale Digitale interno e ti restituisce spiegazioni sintetiche.

Foto di Leo Fulvio Bacchilega
Leo Fulvio Bacchilega
person writing on brown wooden table near white ceramic mugTest-di-ammissione

TOLC 2025: prezzo, modalità di pagamento e assenze

Ti stai chiedendo “quanto devo pagare per iscrivermi al TOLC?”, “il prezzo cambia tra un TOLC-I e un TOLC-E?”, “perché nel 2024 alcuni siti parlano ancora di 30 euro?”. In questo articolo trovi la risposta completa: da quanto costa oggi (35 €) a come pagare, cosa succede se non ti presenti, quante volte puoi rifarlo e perché il contributo è salito. Ogni informazione è tratta da regolamenti CISIA e dai bandi 2025 delle università. Che cos’è il contributo TOLC e chi lo decide Il contributo è la quota obbligatoria, uguale per tutta Italia, che CISIA riscuote “per conto della sede universitaria” quando prenoti un test, sia TOLC@UNI in presenza sia TOLC@CASA da remoto. Il suo importo viene rideterminato ogni anno dall’Assemblea dei Consorziati CISIA ed è indicato all’art. 3.2 del Regolamento Partecipanti TOLC 2025 (Fonte: Cisia Online). Il costo attuale: 35 euro a tentativo (anno 2025) Nel PDF ufficiale CISIA trovi la frase: “Per l’anno 2025 tale contributo è stato fissato in euro 35,00” Perché il prezzo è passato da 30 € a 35 € Lo stesso articolo del Regolamento precisa che la quota “non è rimborsabile” e copre tutte le spese di piattaforma, sorveglianza remota e logistica. CISIA ha adeguato il contributo per: aggiornamento delle tecnologie di proctoring (TOLC@CASA) ampliamento della banca dati dei quesiti per le nuove prove di area medica inflazione generale sui costi di gestione Non esiste un comunicato ufficiale che quantifichi queste voci, ma l’aumento è riportato nei portali degli atenei dal gennaio 2025. Come si paga: MAV o carta di credito Nel momento in cui prenoti il test, il portale CISIA genera: MAV bancario da saldare entro la scadenza indicata Pagamento elettronico con carta di credito/debito direttamente online La ricevuta va stampata e mostrata il giorno dell’esame (o caricata nell’area riservata per TOLC@CASA). E se non mi presento? Il credito riutilizzabile Se risulti assente, il sistema trasforma la quota versata in un credito che puoi usare per prenotare un’altra data (anche un TOLC diverso) entro lo stesso anno solare. Il riutilizzo è possibile una sola volta; un secondo “buco” fa perdere definitivamente il contributo. I crediti non spesi non vengono rimborsati né trasferiti all’anno successivo. Quante volte posso ripetere il TOLC Indipendentemente dalla sede, puoi sostenere lo stesso TOLC una sola volta al mese; la regola vale per tutte le tipologie di test e per tutto il territorio nazionale. Ogni nuovo tentativo richiede il versamento di altri 35 €. Domande frequenti degli studenti Posso pagare con PagoPA? Al momento CISIA accetta MAV e carta; PagoPA non è previsto nel regolamento 2025 (Fonte: Cisia Online). Se pago ma voglio cambiare data? Puoi modificare data, sede o tipologia finché le iscrizioni sono aperte, senza pagare di nuovo. Il cambio genera nessun costo aggiuntivo (Fonte: Cisia Online).

Foto di Leo Fulvio Bacchilega
Leo Fulvio Bacchilega
girl in blue jacket holding red and silver ringMedicina

Entrare a Medicina 2025: semestre-filtro, trasferimenti e estero

Ti stai chiedendo “Come faccio a entrare a Medicina nel 2025 senza dover fare il test a crocette?” Vuoi sapere se basta il diploma, se esistono scorciatoie come il trasferimento o il passaggio da un altro corso, oppure se devi per forza partire per la Spagna, la Romania o la Bulgaria? In questo articolo troverai tutte le risposte: leggerai cos’è il nuovo semestre-filtro, quali crediti servono per i passaggi, dove il test privato resta obbligatorio e in quali Paesi europei puoi studiare Medicina senza l’esame italiano. Il nuovo semestre-filtro: iscrizione libera e selezione dopo 18 CFU La Legge 14 marzo 2025 n. 26 e il primo decreto attuativo (Atto Governo 263) rivoluzionano l’accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria: Nessun test d’ingresso al 1º semestre dell’a.a. 2025-26. Ogni diplomato può immatricolarsi. Gli iscritti seguono tre insegnamenti di base – Biologia-Genetica, Chimica-Biochimica, Fisica medica – per almeno 18 CFU complessivi. L’elenco delle “discipline qualificanti comuni” è nell’art. 5 del decreto. A gennaio 2026 sostengono gli esami del semestre; chi li supera tutti entra in una graduatoria nazionale che assegna i posti disponibili. Il MUR stima un passaggio di circa un terzo degli iscritti alla fase successiva. Al momento dell’iscrizione si sceglie obbligatoriamente un corso di riserva (Biotecnologie, Farmacia, Scienze motorie, ecc.). Se si resta fuori da Medicina, i 18 CFU vengono automaticamente convalidati in quell’altro percorso, così non si perde tempo né tasse già versate. Semestre-filtro e test non sono sinonimi: la prova a crocette sparisce, ma la selezione rimane, solo spostata a fine semestre e basata su esami veri. Trasferimento da un’altra Medicina (Italia o estero) Chi è già iscritto a Medicina in qualunque ateneo – italiano o straniero – può cambiare sede senza sostenere il test nazionale: Ogni università pubblica a giugno-luglio un bando di trasferimento con i posti rimasti vacanti in 2º, 3º, 4º anno, le date e la documentazione da presentare. Esempio: bando UniMi (3 giugno – 2 luglio 2024) per l’a.a. 2024-25. La graduatoria interna è costruita su CFU già acquisiti e media ponderata; vengono convalidati gli esami sovrapponibili per contenuti e SSD. Gli atenei privati (Humanitas, UniCamillus, ecc.) in genere esonerano i trasferiti dal loro test HUMAT/IMAT interno, purché arrivino già da Medicina. Passaggio da corsi affini: la strada dei 25 CFU Per chiedere il passaggio a Medicina senza rifare il test devi già provenire da un corso “cugino” – Biotecnologie, Biologia, Farmacia, Chimica, Professioni sanitarie o Veterinaria – ed aver maturato almeno 25 CFU convalidabili nei settori BIO/CHIM/FIS/MED; sotto questa soglia le domande vengono scartate, come recita il bando di Parma (“sono escluse le carriere con meno di 25 CFU in materie convalidabili”) (Fonte: Corsi UniPR). Possono fare domanda gli iscritti dal 2º-3º anno in poi, i laureandi e i laureati; l’ateneo redige una graduatoria basata su numero totale di CFU riconoscibili e media ponderata (per i laureati conta anche il voto di laurea). I posti disponibili derivano da rinunce e trasferimenti e vengono pubblicati ogni estate in un bando di trasferimento: l’Università di Milano, ad esempio, apre la finestra online dal 3 giugno al 2 luglio, richiede l’upload dell’autocertificazione esami e un contributo di 75 €. Se la tua carriera è convalidata per un anno successivo al primo, l’immatricolazione avviene direttamente – senza alcun quiz nazionale – e inizi a seguire le lezioni di Medicina dal semestre corrispondente. Atenei privati e corsi in inglese: il test resta Le università non statali e i corsi IMAT delle statali mantengono un esame proprietario: Humanitas University: due sessioni HUMAT online il 5 e 26 febbraio 2025 per l’a.a. 2025-26. (Fonte: Hunimed) IMAT 2025 (la prova per Medicina in inglese delle statali) è confermata a settembre 2025; data precisa da MUR entro l’estate. Unico modo per evitare questi test: arrivare in trasferimento da un altro corso di Medicina già frequentato. Studiare Medicina all’estero senza test italiano Chi preferisce studiare all’estero trova diversi corsi di Medicina senza test italiano: le università private spagnole, come la Universidad Europea, chiedono un dossier scolastico e un colloquio, con rette comprese fra 18 000 e 23 000 € l’anno (Fonte: El País); in Romania atenei come Cluj o Craiova offrono programmi in inglese senza esame d’ingresso e con tasse sui 6 000 € annui; in Bulgaria (Plovdiv, Sofia, Varna) l’accesso avviene con un breve test di Biologia/Chimica in inglese e le rette oscillano fra 7 000 e 9 000 €. I titoli conseguiti nell’Unione europea sono riconosciuti in Italia in base alla Direttiva 2005/36/CE sul mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali, per cui al rientro basta sostenere l’esame di Stato italiano per iscriversi all’Ordine dei Medici (Fonte: eur-lex.europa.eu). Domande frequenti degli studenti Posso provare il semestre-filtro più di una volta? Sì, il decreto consente fino a tre immatricolazioni totali al filtro, contando anche eventuali interruzioni degli studi. (Fonte: Documenti Camera) Quanti posti saranno disponibili al 2º semestre 2025-26? Il contingente verrà fissato dal MUR e dal Ministero della Salute a luglio 2025, in base al fabbisogno del SSN; le proiezioni tecniche indicano circa il 30 % degli iscritti al filtro. Vale la pena preparare un corso privato di “pre-filtro”? Non è obbligatorio. Il MUR pubblicherà un Syllabus nazionale entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, per garantire programmi uniformi tra atenei. (Fonte: Documenti Camera)

Foto di Leo Fulvio Bacchilega
Leo Fulvio Bacchilega
A street sign hanging from the side of a buildingArma-dei-Carabinieri

Arma dei Carabinieri nei Concorsi: Storia, Funzioni e Dettagli Essenziali

Spesso, negli esercizi a risposta multipla proposti nei test di ingresso di alcune facoltà o concorsi, viene richiesto di conoscere nel dettaglio come è nata e come si è evoluta l’Arma dei Carabinieri. Qui trovi una spiegazione completa e accessibile, pensata per chi desidera imparare in modo chiaro e immediato ciò che serve per rispondere correttamente alle domande più frequenti. L’Arma dei Carabinieri e i compiti fondamentali L’Arma dei Carabinieri è una forza armata che esercita anche funzioni di polizia. Questo significa che si occupa della difesa nazionale come parte integrante delle Forze Armate e, allo stesso tempo, di ordine pubblico, prevenzione e repressione dei reati su tutto il territorio italiano. Comprendere perché si definisce “Arma” e quali sono i suoi ruoli principali è un requisito spesso presente nei test, per cui è importante padroneggiare alcuni aspetti storici e organizzativi. Origini e primi sviluppi Nel 13 luglio 1814, per volere di Vittorio Emanuele I di Savoia, fu istituito un Corpo sul modello della gendarmeria francese, inizialmente chiamato Carabinieri Reali. Nei primi documenti ufficiali si chiarivano le funzioni di base, cioè polizia giudiziaria, ordine pubblico e compiti militari. Il primo comandante fu il Generale d’Armata Giuseppe Thaon di Revel di Sant’Andrea, mentre il personale venne selezionato accuratamente dall’Armata Sarda. All’inizio, il numero di effettivi era piuttosto contenuto: si contavano 27 ufficiali e poco meno di 800 uomini tra sottufficiali e truppa. Gli ufficiali comprendevano vari gradi, dal colonnello ai sottotenenti, fino alla figura del quartiermastro, responsabile degli aspetti logistico-amministrativi. L’idea di fondo era quella di creare un reparto d’élite, con regole di arruolamento molto selettive: era necessario avere già un addestramento militare e possedere requisiti fisici e di istruzione non comuni per l’epoca. Chi si candidava, infatti, doveva saper leggere e scrivere ed avere una statura non inferiore a una determinata soglia (allora 1,75 m), piuttosto alta per gli standard del periodo. Per fare un esempio pratico in chiave più recente, ancora oggi nelle procedure di reclutamento si valuta con attenzione la capacità di comprensione e la preparazione fisica, pur con parametri adattati alle normative vigenti. Dalle prime imprese militari all’Unità d’Italia Già nei primi anni dalla fondazione, i Carabinieri si misero in luce con azioni di cavalleria ritenute fondamentali in diverse campagne militari. Il ruolo di scorta al re e di difesa territoriale ne incrementò rapidamente il prestigio. Con l’avvio dei moti risorgimentali, il Regno di Sardegna – e con esso i Carabinieri – si impegnò nelle lotte che portarono alla proclamazione del Regno d’Italia (marzo 1861). Il nuovo Stato richiedeva una presenza capillare delle forze di sicurezza, perciò l’originario Corpo dei Carabinieri fu ristrutturato in funzione delle crescenti esigenze demografiche e territoriali. Divenne una vera Arma nel 1873, qualifica che ancora oggi è un segno distintivo. In quegli anni, un’operazione molto significativa fu la lotta al brigantaggio, specialmente nelle regioni meridionali, in cui i Carabinieri si guadagnarono il nome di Benemerita. Questo soprannome venne usato in Parlamento per sottolineare i meriti acquisiti nel contrasto a un fenomeno che minacciava la stabilità del neonato Regno d’Italia. Cambiamenti e prove di coraggio nel XX secolo I Carabinieri hanno partecipato attivamente a ogni conflitto in cui è stata coinvolta l’Italia, distinguendosi in maniera spesso eroica. Nel primo dopoguerra, l’Arma ottenne la medaglia d’oro al valor militare (5 giugno 1920). Durante la Seconda guerra mondiale, diversi militari sacrificarono la propria vita in operazioni di difesa della popolazione civile. Un momento particolarmente drammatico fu l’episodio di Torre di Palidoro (23 settembre 1943), dove un vice brigadiere offrì la propria vita per salvare un gruppo di civili, e quello delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944), in cui caddero anche ufficiali e generali dell’Arma. Terminato il conflitto, con il referendum del 2 giugno 1946 l’Italia divenne Repubblica, e i Carabinieri persero il titolo di “Reali”, prendendo il nome definitivo di Arma dei Carabinieri. Gli anni seguenti furono segnati da interventi in conflitti sociali, nel banditismo in alcune zone del Paese e nelle prime attività antiterrorismo. Con il passare del tempo si svilupparono nuovi reparti e si riorganizzò la presenza dei Carabinieri nei grandi centri urbani, introducendo mezzi motorizzati moderni e numeri di emergenza sempre più accessibili. Negli anni Settanta, la fondazione del Nucleo speciale antiterrorismo dimostrò la volontà di contrastare il fenomeno terroristico di quegli anni in modo più efficace. Personaggi come il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa seppero garantire risultati di rilievo, nonostante le significative perdite subite dall’Arma. Impegno contro la criminalità organizzata Il contrasto alle mafie divenne progressivamente uno degli impegni principali dell’Arma. Furono infatti i Carabinieri a svolgere investigazioni fondamentali, portando all’arresto di figure di spicco nelle principali organizzazioni criminali (mafia, camorra, ’ndrangheta). Dalla fine del 1990, il Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), con sede a Roma, si occupa di attività investigative complesse, contro criminalità organizzata ed eversione. Autonomia e missioni internazionali Con la legge delega del 31 marzo 2000, n. 78, l’Arma dei Carabinieri è diventata forza armata autonoma, conquistando il diritto di avere un comandante generale proveniente dai propri ranghi. Questa nuova organizzazione ha permesso di rafforzare l’identità e la capacità di azione su tutto il territorio nazionale. Oltre a operare internamente, l’Arma partecipa a missioni di pace e sicurezza all’estero, fin dall’epoca della spedizione in Crimea (1855). Oggi, con funzioni che vanno dal controllo del rispetto dei diritti umani all’addestramento di forze di polizia locali, i Carabinieri continuano a rappresentare un punto di riferimento per la cooperazione internazionale. Aiuto alle popolazioni e valorizzazione civile Un aspetto spesso richiesto nei test di ingresso riguarda le operazioni di soccorso che i Carabinieri svolgono in occasione di catastrofi naturali. Fin dalla metà del Novecento, si sono distinti nell’assistenza alle popolazioni colpite da alluvioni, terremoti o altre emergenze. Esemplare fu, per citarne uno diverso, il rapido impiego durante nevicate eccezionali che bloccarono alcune zone montane, con la distribuzione di viveri e medicinali agli abitanti più isolati. Sono attività che, insieme alla veste militare e di polizia, confermano il carattere multidisciplinare dell’Arma.

Foto di Leo Fulvio Bacchilega
Leo Fulvio Bacchilega
city alleyway with Carabineri signage during nighttimeArma-dei-Carabinieri

Struttura e Compiti dell’Arma dei Carabinieri nei Test di Ingresso

Norme fondamentali e riconoscimento dell’Arma La struttura attuale dell’Arma è frutto di diversi provvedimenti legislativi, tra cui i decreti legislativi n. 297/2000 e n. 298/2000, che attuano la legge n. 78 del 31 marzo 2000, volta a riordinare l’Arma dei Carabinieri e ad assegnarle un rango formale come Forza Armata. Tutti questi interventi sono stati recepiti e organizzati nel Codice dell’Ordinamento Militare (d.lgs. 66/2010) e nel relativo Testo Unico Regolamento (d.P.R. 90/2010). In questo modo, è stato riconosciuto in modo ufficiale il ruolo storico svolto dai Carabinieri, inseriti a pieno titolo nelle Forze Armate e con compiti chiaramente definiti. Configurazione generale e compiti primari L’Arma dei Carabinieri rappresenta una Forza Armata con funzioni di polizia a competenza generale, perciò può operare in due ambiti fondamentali: Ambito militare: Difesa della Patria e della collettività in caso di gravi eventi come calamità naturali. Partecipazione a operazioni militari in Italia e all’estero, incluse azioni di polizia militare e supporto alla ricostituzione di forze di polizia locali nelle aree di intervento internazionale. Polizia militare per le Forze Armate italiane, incluse indagini per la giustizia militare. Sicurezza delle nostre rappresentanze diplomatiche all’estero. Supporto ad altri reparti militari in attività istituzionali, oltre al concorso al servizio di mobilitazione. Ambito di polizia: Funzioni di polizia giudiziaria, su incarico dell’Autorità Giudiziaria. Ordine pubblico e sicurezza, con compiti di prevenzione e repressione dei reati. Possibilità di intervenire come struttura operativa di protezione civile, mantenendo l’operatività nelle zone colpite da calamità e prestando soccorso alle comunità. Collocazione nell’apparato dello Stato In base alla legge, l’Arma dei Carabinieri si trova all’interno del Ministero della Difesa, al pari delle altre Forze Armate, ma opera come Forza di Polizia in modo permanente. Il Comandante Generale, figura di vertice, dipende dal Capo di Stato Maggiore della Difesa per i compiti prettamente militari, mentre per le funzioni di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica c’è una dipendenza funzionale dal Ministro dell’Interno. Aspetti tecnico-amministrativi Le questioni legate a personale, amministrazione e logistica sono coordinate dal Ministero della Difesa. Per quanto riguarda l’accasermamento e i fondi destinati al potenziamento delle Forze di Polizia, l’Arma fa riferimento al Ministero dell’Interno. Reparti specializzati e dipendenze funzionali Un tratto distintivo dei Carabinieri è la presenza di reparti specializzati, istituiti presso diversi Ministeri o Organi dello Stato, che dipendono funzionalmente dai loro rispettivi titolari per le competenze di settore: Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (Ministero della Salute) Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (Ministero dell’Ambiente) Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro (Ministero del Lavoro) Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari (Ministero delle Politiche Agricole) Comando Carabinieri Ministero Affari Esteri (Ministero degli Affari Esteri) Altri reparti sono operativi presso Presidenza della Repubblica, Senato, Camera, Corte Costituzionale, Corte dei Conti, Presidenza del Consiglio dei Ministri, C.N.E.L. e dipendono, di fatto, dagli stessi Organi per le attività specifiche di vigilanza, controllo o sicurezza. Dipendenze nelle organizzazioni internazionali I reparti dell’Arma presenti in Comandi e Organismi alleati, sia in Italia sia all’estero, rispondono al Capo di Stato Maggiore della Difesa (tramite i rispettivi Comandanti) o ai Capi di Stato Maggiore delle altre Forze Armate, se l’operazione è di tipo interforze. Qualifiche di polizia Per molti test, è utile ricordare che i Carabinieri possiedono qualifiche di: Ufficiale di polizia giudiziaria: Ufficiali (esclusi i Generali), Ispettori (Marescialli), Sovrintendenti e Appuntati Comandanti interinali di Stazione Agente di polizia giudiziaria: Appuntati e Carabinieri Ufficiale di pubblica sicurezza: Ufficiali e Marescialli Aiutanti quando sostituiscono i superiori nella direzione di reparti Agente di pubblica sicurezza: Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Carabinieri Durante le attività d’indagine, i militari dell’Arma dipendono direttamente dalla magistratura, secondo quanto previsto dal codice di procedura penale. Numeri e organizzazione interna Le leggi di riferimento stabiliscono che la forza organica (tra organico ed extraorganico) dell’Arma sia di 117.920 unità, ripartite in: Ufficiali: 3.969 Ispettori (Marescialli): 30.176 Sovrintendenti (Brigadieri): 20.352 Appuntati e Carabinieri: 63.423 Tale personale è distribuito in un’Organizzazione Centrale, Addestrativa, Territoriale, Mobile, Speciale e in altri reparti creati per compiti specifici. A livello territoriale, le Stazioni rivestono un ruolo centrale poiché rappresentano il primo punto di contatto con i cittadini.

Foto di Leo Fulvio Bacchilega
Leo Fulvio Bacchilega

Resta aggiornato

Iscriviti per ricevere consigli di studio e novità sui test d’ammissione