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Analisi della prova di Fisica del Semestre Filtro 2° sessione
Oggi analizziamo insieme la seconda prova di Fisica del Semestre Filtro, pubblicata nei documenti ufficiali del ministero, e cerchiamo di capire come si è trasformata rispetto alla prima sessione, quali parti del syllabus sono state realmente utilizzate e quali invece sono rimaste molto ampie solo sulla carta. L’idea è aiutare chi si sta preparando a orientarsi senza confusione, andando dritti al punto: quali argomenti sono stati scelti dai docenti, dove si è alzata la difficoltà e su cosa conviene concentrarsi per non ritrovarsi spiazzati nelle prossime sessioni. Il nostro obiettivo come team è offrire una guida chiara e ragionata, costruita sulla base del syllabus ufficiale previsto dal decreto ministeriale e sulla prova autentica della seconda sessione di Fisica, disponibile nel documento ufficiale del ministero. Da qui parte tutta l’analisi, così da aiutare gli studenti a collegare ciò che devono studiare con ciò che effettivamente viene chiesto in sede d’esame. Il syllabus ufficiale: un programma enorme e molto più ampio delle domande reali Il programma di Fisica indicato dal decreto è davvero vasto. Comprende praticamente tutta la fisica classica: meccanica, fluidi, onde, termodinamica, elettricità, magnetismo, ottica e radiazioni. Include anche capitoli avanzati come corpo rigido, momento angolare, tensione superficiale, induzione elettromagnetica, radioattività, lenti complesse e microscopio. È importante ricordarlo perché il divario tra quanto è previsto e quanto finisce davvero nelle prove è enorme. Il syllabus fissa il perimetro, ma poi i docenti selezionano solo frammenti molto specifici, in modo spesso ripetitivo tra una sessione e l’altra. Come si collocava la prima sessione e perché la seconda ha cambiato ritmo Nella prima sessione la prova era prudente. Esercizi corti, molto scolastici, nessun concetto avanzato. Una selezione che si poteva affrontare con sicurezza se si conoscevano i fondamentali. Con la seconda sessione, il livello percepito dagli studenti cambia subito. Non è un’impressione: analizzando domanda per domanda si vede che la scelta degli argomenti è più tecnica, più ampia e spesso più concettuale. È come se i docenti avessero deciso di utilizzare davvero parti del syllabus che nella prima prova non erano state toccate. L’esame rimane coerente, ma non più “tranquillo”. Adesso serve una preparazione che non si limiti alla superficie. I capitoli centrali della seconda sessione Termodinamica: la parte che cresce di più La seconda prova introduce una porzione di termodinamica più tecnica e più aderente al syllabus intermedio: Gas reali, con attenzione al fatto che PV = nRT non è più utilizzabile senza correzioni. Energia interna espressa correttamente con n cV ∆T. Capacità termica totale, non solo calore specifico. Entropia come funzione di stato e confronto tra trasformazioni reversibili e irreversibili. Lavoro nelle trasformazioni isobare, inclusa la variazione di segno nella trasformazione inversa. Questi argomenti non comparivano nel primo appello, che si era limitato agli aspetti più elementari dei gas perfetti e al rendimento di Carnot. Nella seconda sessione i docenti hanno ampliato il raggio d’azione inserendo domande che richiedono di capire il processo, non solo applicare una formula. Fluidi: blocco fondamentale e ricorrente I fluidi continuano a essere il capitolo più ricorrente e strutturato. In questa seconda sessione compaiono: Galleggiamento con carico aggiuntivo, più complesso della zattera base della prima sessione. Pressione sul sub a 50 m, che richiede sommare pressione atmosferica e idrostatica. Numero di Reynolds, grandezza adimensionale che appartiene alle parti avanzate del syllabus. Frazione immersa calcolata da densità diverse. È evidente che i docenti prediligono esercizi applicativi, spesso con scenari ripetuti tra le sessioni ma con difficoltà crescente. Onde e acustica: dal livello base al livello applicato La seconda sessione introduce una parte più viva e interessante delle onde: Intensità sonora e livello in decibel, con il significato fisico di 0 dB. Potenza trasportata dall’onda quando la frequenza raddoppia. Effetto Doppler calcolato con un aumento percentuale di frequenza. Propagazione del suono e impossibilità di trasmetterlo nel vuoto. Nella prima sessione si vedevano solo frequenza, lunghezza d’onda e piccole definizioni. Qui invece il capitolo onde diventa un vero argomento d’esame. Elettricità e magnetismo: più concetti, meno circuiti Nessuna resistenza, nessun circuito, niente legge di Ohm. La seconda prova sceglie un altro approccio: Equipotenziali di una carica puntiforme. Linee di campo all’interno di un condensatore ideale. Energia di una carica che attraversa una differenza di potenziale. Linee di forza del campo magnetico come curve chiuse. La richiesta è riconoscere la struttura del campo, non fare conti elettrici. Questo è perfettamente in linea con la versione teorica del syllabus. Ottica: fenomeni chiave e molto ricorrenti La seconda sessione porta due elementi molto classici: Rifrazione in una lastra a facce parallele, con la traslazione del raggio. Riflessione totale come principio delle fibre ottiche. Sono concetti importanti e spesso intuitivi, che ritornano perché sono applicazioni chiare delle leggi dell’ottica geometrica. Conversioni e grandezze fisiche: immancabili La seconda sessione contiene numerosi esercizi di: conversione tra unità di misura riconoscimento di grandezze adimensionali trasformazione di velocità e accelerazioni passaggio da Pascal a atmosfere equivalenze tra litri, dm³ e cm³ Sono domande brevi ma decisive, presenti in entrambe le prove e quasi sempre fonte di errori rapidi. Le parti enormi del syllabus che non compaiono neanche nella seconda sessione Ci sono capitoli del syllabus che non sono stati toccati in nessuna delle due prove: Corpo rigido e rotazioni Tensione superficiale e legge di Laplace Modulo di Young e deformazioni Induzione elettromagnetica (Faraday, Lenz, Biot Savart) Circuiti RC Radioattività e decadimenti nucleari Leggi della radiazione (Wien, Stefan Boltzmann) Ottica avanzata, soprattutto il microscopio Sono argomenti che rimangono parte del programma, ma che per ora non entrano nella selezione effettiva delle prove. Il profilo che emerge dai docenti dopo questa seconda sessione Dopo due prove si intravedono scelte molto coerenti: centralità dei fluidi in tutte le loro forme applicate crescita evidente di termodinamica intermedia valorizzazione di onde e acustica passaggio dall’elettricità di base al concetto di campo interesse stabile per l’ottica geometrica presenza costante di unità di misura e conversioni esclusione quasi totale della fisica avanzata del syllabus La seconda sessione non rompe la logica della prima, ma la rende più profonda. Chi studia deve saper andare oltre la fisica da liceo e sviluppare un ragionamento consapevole sulle grandezze fisiche. Come si inserisce TestBuddy in questa preparazione Una prova costruita in questo modo richiede una preparazione ampia ma organizzata. Molti studenti hanno una percezione immediata di difficoltà crescente perché il salto tra prima e seconda sessione è reale, e serve un sistema che aiuti a isolare gli argomenti davvero ricorrenti. Ed è qui che come team abbiamo costruito TestBuddy: per permettere a chi studia di non sprecare tempo, di allenarsi su ciò che conta e di misurare davvero i miglioramenti con simulazioni, percorsi mirati e analisi dei punti deboli. L’idea è rendere la preparazione qualcosa che dà confidenza, non ansia, e aiutare a capire rapidamente se si è pronti per una prova che ora richiede più consapevolezza e meno memorizzazione. Fonti ufficiali utilizzate nell’articolo Prova ufficiale di Fisica della seconda sessione, disponibile nella pagina ministeriale del secondo appello.

Analisi della prova di Chimica del Semestre Filtro 2° sessione
Oggi andiamo a capire insieme cosa è davvero successo nella prova di Chimica della seconda sessione del Semestre Filtro, quali argomenti sono stati selezionati dai professori, quanto la prova rispecchia il syllabus ufficiale e su cosa ci si deve concentrare mentre ci si prepara. È una domanda che ci è arrivata da tantissimi studenti dopo l’uscita del secondo appello, quindi in questo articolo analizziamo il contenuto effettivo dell’esame e lo mettiamo in relazione con ciò che è previsto dal decreto ministeriale. Le informazioni qui riportate derivano dal syllabus ufficiale previsto dal decreto e dalla prova reale della seconda sessione, consultabile nel documento pubblicato dal Ministero tramite link ufficiale del Ministero. Una seconda sessione più tecnica della prima La prima cosa che colpisce, confrontando la seconda sessione con la prima, è che i professori hanno mantenuto la stessa struttura generale della prova, ma hanno aumentato la profondità degli argomenti. Non vengono introdotti temi nuovi rispetto al syllabus, ma si nota una selezione più precisa e un uso maggiore delle parti applicative della chimica: acidi e basi, tamponi, soluzioni, proprietà colligative, equilibri, biochimica strutturale. È qui che si gioca la difficoltà della prova, non in esercizi numerici complicati o in organica avanzata come potrebbe far temere il syllabus. Come il syllabus incontra davvero la prova della 2° sessione Il syllabus ufficiale è estremamente ampio e sulla carta copre tutto: dall’atomo agli aromatici avanzati, dai gruppi funzionali alla stereochimica complessa, fino alla termodinamica approfondita e alle reazioni organiche a più stadi. Nella realtà della seconda prova, i professori hanno selezionato solo quello che serve davvero per valutare la preparazione di chi si avvia verso un percorso biomedico. Le parti più presenti nella prova sono state: chimica generale, soluzioni e colligative, acidi e basi, tamponi fisiologici, equilibri e redox, biochimica delle molecole fondamentali, organica di base senza meccanismi complessi. La sintonia tra prova e programma è buona, ma non totale: molte parti del syllabus sono formalmente presenti, ma praticamente assenti nell’esame. Gli argomenti più frequenti della seconda sessione Chimica generale chiaramente favorita Gli argomenti richiesti sono rimasti molto simili al primo appello, ma con domande strutturate per verificare una comprensione più solida: isotopi, configurazioni elettroniche, strutture essenziali di sali comuni, stati della materia, solubilità dei gas in acqua, tensione di vapore e comportamento con la temperatura. L’esame privilegia la capacità di leggere i fenomeni chimici, senza sovraccaricare con formule avanzate. Soluzioni e proprietà colligative più presenti In questa seconda sessione le domande su: pressione osmotica, soluzione fisiologica e innalzamento del punto di ebollizione, legge di Henry, legge di Raoult, dipendenza dalla frazione molare, sono state più tecniche rispetto alla prima sessione. È chiaro che la commissione considera questa parte un pilastro della verifica, perché rappresenta la base concettuale di molti fenomeni biologici. Acidi, basi, tamponi e Kw al centro della prova La parte acido base è la più ricorrente in assoluto dell’intero Semestre Filtro, e nella seconda sessione questo è ancora più evidente: pH di acidi forti anche molto diluiti, interpretazione di soluzioni tampone, ruolo del tampone bicarbonato fosfato proteine nel sangue, dipendenza di Kw dalla temperatura, Brønsted e comportamento dei sali, equazione di Henderson Hasselbalch. Non c’è nulla di casuale: questa parte del syllabus è quella che più entra nella fisiologia e nella biochimica, ed è infatti la più valorizzata nella prova. Redox essenziali ma ben inserite Le domande non sono mai complicate, ma richiedono sicurezza: riconoscere reazioni redox, metodo delle semireazioni, numero di ossidazione, relazione tra energia libera e potenziale. Sono concetti chiave per chi affronta esami più avanzati e per questo vengono introdotti già qui. Organica simple e senza dettagli meccanistici L’organica rimane una parte molto ridotta rispetto a quanto previsto dal syllabus. Nella seconda sessione compaiono: epimeri (glucosio e galattosio), rottura dei legami tramite idrolisi, rigidità del doppio legame, insaturazione nei cicloalcheni, nomenclatura semplice di sostituenti. Nessuna traccia di: SN1, SN2, E1, E2, aromatici avanzati, carbocationi e carboanioni, stereochimica R e S, meccanismi complessi. È un dato importante per organizzare lo studio. Biochimica strutturale molto presente In questa seconda sessione la biochimica è stata più ricca della prima. Le domande ruotano attorno a: glicogeno come forma di riserva nel fegato e nei muscoli, colesterolo come steroide non ormonale, omega 3 e omega 6, urea come diammide dell’acido carbonico, glicina nel collagene, nucleosidi e nucleotidi, ATP e struttura base. Si tratta sempre di contenuti introduttivi, ma fondamentali per tutto quello che verrà dopo nel percorso di studio. Dove il syllabus è sproporzionato rispetto alla seconda sessione La seconda prova conferma in modo definitivo che una parte ampia del syllabus è sovradimensionata rispetto a ciò che viene valutato. Le sezioni quasi del tutto assenti nell’esame includono: organica avanzata, reazioni con meccanismi, aromatici complessi, stereochimica di alto livello, equilibri multipli di termodinamica, cinetica di Arrhenius, carboidrati nelle loro forme avanzate, derivati complessi degli acidi carbossilici. Questa sproporzione crea spesso confusione negli studenti, ma le prove reali mostrano chiaramente dove i professori vogliono concentrarsi. Dove invece il syllabus viene applicato alla lettera Le parti che governano la seconda sessione, e che il programma ufficiale tratta in modo preciso, sono: acidi e basi, soluzioni e proprietà colligative, tamponi e pH, equilibri e redox, stati della materia, solubilità dei gas, biochimica strutturale, organica di base senza complessità. È qui che bisogna costruire la preparazione. Che cosa implica tutto questo per chi ora si deve preparare La seconda sessione ha reso ancora più evidente che l’esame non premia la memoria, ma la solidità concettuale. Per questo serve un modo di studiare che non sprechi energie su parti che non vengono testate e che permetta di monitorare con precisione i progressi. Proprio per questo abbiamo creato TestBuddy, una piattaforma pensata per aiutare gli studenti a prepararsi al Semestre Filtro in modo chiaro e personalizzato, con simulazioni, percorsi su misura e un sistema intelligente che identifica subito gli argomenti da rinforzare. L’obiettivo è permettere di avvicinarsi al test con meno ansia e con più consapevolezza, costruendo una preparazione solida proprio sugli argomenti che stanno nel cuore delle prove ministeriali. Riferimenti ufficiali citati nell’articolo Prova ufficiale della 2° sessione di Chimica del Semestre Filtro

Analisi della prova di Biologia del Semestre Filtro 2° sessione
Oggi affrontiamo insieme uno dei temi che più ha dato da pensare agli studenti del Semestre Filtro: la seconda sessione della prova di Biologia, pubblicata dal Ministero e consultabile nella versione integrale qui: Prova di Biologia del 10 dicembre. Ci siamo chiesti cosa abbia reso questa prova più complessa della prima, quali parti del programma siano state davvero centrali, quali risultino secondarie e come ci si deve orientare per prepararsi senza sprecare tempo ed energie. In questo articolo approfondiamo tutto: come il syllabus ufficiale viene tradotto nella selezione, dove i docenti concentrano maggiormente le domande e quali capitoli diventano discriminanti per chi vuole superare l’esame. Una prova molto più tecnica della prima sessione La percezione generale è stata immediata: la seconda prova di Biologia è stata più tecnica, più ragionata e più selettiva rispetto alla prima. La spiegazione è semplice. Il syllabus ministeriale richiede non di ricordare concetti generali di biologia, ma di comprendere i meccanismi molecolari e cellulari che permettono alla vita di funzionare. La domanda che guida la costruzione del test è sempre la stessa: lo studente sa descrivere davvero cosa succede dentro una cellula? Per questo l’esame punta su argomenti che richiedono precisione e padronanza dei meccanismi, più che memoria pura. Dall’import delle proteine alla cromatina, dalla maturazione dell’RNA ai secondi messaggeri, la struttura della prova ripete con coerenza gli stessi blocchi centrali del syllabus, ma nella seconda sessione li sviluppa con un livello di dettaglio maggiore. Le aree del syllabus più presenti nella 2° sessione Osservando attentamente la prova emergono sette grandi capitoli, che rappresentano la parte viva del programma. Qui i docenti hanno costruito la selezione in modo costante tra primo e secondo appello, con un incremento di complessità nella seconda prova. 1. Sistema endomembranoso e traffico intracellulare Il cuore dell’esame. Ancora una volta è la parte più presente e la più selettiva. La prova insiste su: lisosomi, idrolasi e segnali come il mannosio 6 fosfato reticolo endoplasmatico liscio e rugoso apparato di Golgi, maturazioni, smistamento autofagia e fagocitosi come processi distinti import mitocondriale tramite complessi come TOM e TIM, con attenzione ai segnali ricchi in residui positivi esempi applicati come SREBP, che collega traffico, Golgi e regolazione genica Sono domande che richiedono di conoscere i percorsi, i segnali e i meccanismi. Non basta sapere cosa è un organello, serve capire come comunica con gli altri. 2. Flusso dell’informazione genetica La seconda prova è ancora più netta nello spingere su questo capitolo. Vengono richiesti in modo esplicito: replicazione del DNA, con distinzione corretta tra replicazione e trascrizione ruolo di elicasi, primasi, topoisomerasi, SSB composizione e funzione di amminoacil tRNA sintetasi legame peptidico e suoi gruppi coinvolti rRNA sia procariotico sia mitocondriale codone di inizio e amminoacido iniziale Questa parte diventa critica perché le domande usano spesso affermazioni simili per introdurre errori sottili, e ci si deve allenare a riconoscerli. 3. Cromatina, compattamento ed epigenetica Presentissima, e nella seconda prova ancora più articolata. Si passa da nozioni strutturali come: fibre a 11 nm, 30 nm e cromosoma metafasico a concetti funzionali come: metilazione del DNA modifiche istoniche DNA altamente ripetitivo e comportamento in rinaturazione È un capitolo dove si nota subito chi ha studiato solo superficialmente. Le domande chiedono la comprensione della struttura e della sua relazione con l’espressione genica. 4. Genetica mendeliana e variazioni del genoma Un altro pilastro della selezione. La seconda prova inserisce definizioni e ragionamenti più fini: cosa è un allele come si contano cromosomi e cromatidi in organismi aploidi in metafase mutazioni puntiformi come transversioni concetti come penetranza e differenze tra omologhi Qui non servono calcoli complessi, ma una logica pulita che permetta di non cadere nei tranelli. 5. Matrice extracellulare e proteine di adesione Un tema spesso sottovalutato, ma molto presente. La prova tocca: acido ialuronico come glicosamminoglicano fibronectina come ponte tra integrine e collagene degradazione della matrice tramite metalloproteasi Sono concetti fondamentali nei tessuti e nella fisiologia cellulare. 6. Comunicazione cellulare e secondi messaggeri La seconda prova approfondisce il tema della segnalazione. Compariono: differenza tra ormoni steroidei e peptidici ruolo di cAMP, IP3, DAG, Ca2+ definizione di cascata di segnalazione esempi applicati che collegano recettori, membrana e regolazione genica È un capitolo dove i meccanismi devono essere chiari, non solo ricordati. 7. Ciclo cellulare, meiosi e morte cellulare Un classico sempre presente. La seconda sessione insiste su: fasi mitotiche separazione dei cromosomi omologhi in anafase I ruolo della fase S differenze tra apoptosi e necrosi, con attenzione agli effetti fisiologici Anche qui, lo scopo è verificare la comprensione dei processi, non l’elenco delle definizioni. Le parti del syllabus quasi assenti nella prova Il syllabus è molto più ampio della prova. Alcune parti emergono pochissimo o per nulla. In particolare: evoluzione, albero della vita, One Health classi virali e cicli dettagliati bioenergetica completa citoscheletro nei suoi aspetti più avanzati genetica complessa come epistasi e mappe segnalazione molto specifica (Ras, insulinico) Questo permette di redistribuire meglio il tempo di studio. Non significa che questi argomenti vadano ignorati, ma che la selezione non si gioca qui. Come usare al meglio questa analisi nello studio del Semestre Filtro Uno degli obiettivi del nostro team è aiutare chi si prepara a non sentirsi sopraffatto dal volume di informazioni. La prova del 10 dicembre mostra chiaramente che la selezione non è casuale: punta sui capitoli più tecnici del syllabus, quelli dove si costruiscono le basi della biomedicina moderna. Per prepararsi servono: esercizi mirati sugli argomenti che il test ripete simulazioni realistiche che imitano la struttura delle domande un metodo che riduca la confusione e faccia emergere subito dove si è più deboli È esattamente il motivo per cui abbiamo costruito TestBuddy: una piattaforma che permette di studiare in modo ordinato, con il supporto dell’intelligenza artificiale e con statistiche che accompagnano passo dopo passo, così da trasformare una prova impegnativa in un percorso gestibile e chiaro. Riferimenti ufficiali citati nell’articolo Prova di Biologia del 10 dicembre

Conviene accettare o rifiutare un voto del semestre filtro? La guida completa
Quando ci si ritrova davanti ai voti del semestre filtro, di solito si entra subito nel dubbio: è meglio accettare, oppure vale la pena rifiutare e tentare di migliorare nel secondo appello? Oggi andiamo a chiarire questo punto in modo semplice e diretto, spiegando cosa ha davvero senso fare, quali errori evitare e quali segnali permettono di prendere una decisione lucida invece che impulsiva. L’obiettivo è accompagnare chi sta affrontando il semestre filtro passo dopo passo, così che ogni scelta sia consapevole e coerente con il proprio percorso. Perché è una fase delicata, e capire come muoversi può fare la differenza nell’essere idonei e avere buone probabilità di entrare. La regola di base per non perdere il controllo La prima cosa da tenere a mente è che non conviene mai rischiare più di una materia. Rifiutare due o tre voti insieme significa trovarsi in una situazione molto più stressante, con meno tempo per recuperare e con una probabilità più alta di compromettere l’idoneità. Il semestre filtro richiede lucidità: quando si accumulano troppe materie da ripetere, la pressione aumenta, la gestione del tempo peggiora e la performance ne risente. Meglio ragionare in modo selettivo, non impulsivo. Quando accettare senza pensarci troppo Ci sono situazioni in cui accettare è quasi sempre la scelta più intelligente. Succede quando: Hai superato tutte e tre le materie. In questo caso sei già in una posizione sicura. L’obiettivo è arrivare idonei e, allo stato attuale, essere idonei significa avere ottime probabilità di entrare. Sei disposto a entrare ovunque. Se non hai un ateneo specifico che richiede punteggi più alti, non ha senso puntare a miglioramenti rischiosi. I tuoi voti sono compresi tra 18 e 23. Si tratta di voti in linea o appena sopra la media nazionale di chi supera il 18. Tentare di migliorare potrebbe non portare un reale vantaggio, perché la salita è possibile, ma non garantita. Non sei sicuro di poter fare meglio. Se non hai percezione chiara degli errori o non sai da dove ripartire, ripetere rischia di portarti allo stesso risultato o addirittura a un calo. Chi si trova in questo quadro dovrebbe evitare dubbi inutili: accettare significa consolidare una posizione già favorevole. Quando ha senso rifiutare Ci sono però pochi casi, molto specifici, in cui rifiutare può essere la scelta giusta. Hai preso un voto basso in una materia che conosci molto bene. Questo può succedere per agitazione, stanchezza o una giornata storta. Se sai che il voto non rispecchia la tua reale preparazione, allora migliorare è possibile. Punti a un ateneo molto competitivo. Milano, Pavia, Padova, Bologna, Firenze, Roma: sedi più ambite richiedono una media più alta. In questi casi, salire anche solo di 3 o 4 punti può fare la differenza. Hai un obiettivo realistico di miglioramento. Se nei tuoi allenamenti precedenti stavi già su voti tra 24 e 27, rifare la prova con calma e strategia può funzionare davvero. L’obiettivo più sensato è puntare a collocarsi tra 25 e 27, un range che aumenta le possibilità di ottenere la sede preferita. Tutto ciò ha senso solo se la decisione è razionale e basata su dati reali, non su speranze vaghe. La checklist di 30 secondi per decidere Una delle domande che riceviamo più spesso è: come faccio a capire, davvero, se rifiutare è un rischio inutile? Ecco la checklist più semplice da usare. Se rispondi no anche solo a una delle domande, accettare è quasi sempre la scelta migliore. Ho almeno una materia sotto 18? Sono sicuro di poter migliorare di almeno 4 o 5 punti? So con precisione quali argomenti mi hanno fatto perdere punti? Voglio davvero una sede molto ambita e sono disposto a rischiare? Queste domande servono a evitare errori comuni: rifiutare per impulso, per confronto con gli altri o per semplice paura di non essere abbastanza. Il semestre filtro non premia l’istinto, premia la chiarezza. Il dato che cambia tutto: gli idonei oggi sono meno dei posti disponibili Questo è il punto che molti studenti non considerano. Al momento, gli idonei sono meno dei posti disponibili. Ciò significa una cosa molto semplice: se sei idoneo, hai una probabilità molto alta di entrare. Non è una promessa, ma una condizione reale che cambia la strategia. Prima di rifiutare un voto, è fondamentale ricordare che il livello generale non è altissimo e che un risultato nella norma può essere sufficiente per ottenere un posto. In altre parole, è inutile rischiare quando si è già dalla parte giusta delle statistiche. Capire se il proprio voto è competitivo Le medie degli idonei offrono un riferimento prezioso. Tra chi ha superato il 18, si osservano valori tipici intorno a: Biologia: 21,9 Chimica: 21,2 Fisica: 21,2 Chi si colloca sopra il 22 in una o più materie è già oltre la media nazionale. In questo caso, rifiutare solo per perfezionismo non ha alcun vantaggio concreto. Rifiutare ha senso solo quando si è molto sotto la propria media abituale, non quando si è perfettamente dentro gli standard, o persino oltre. Cosa si può fare concretamente dopo aver visto il voto Il percorso si divide in tre possibilità molto semplici: Accettare o rifiutare La decisione va presa con calma, senza farsi influenzare dagli altri. Ognuno ha un percorso diverso, con obiettivi e prestazioni diverse. Continuare a studiare per il secondo appello Chi vuole riprovare il 10 dicembre deve riprendere subito un ritmo realistico. Non serve strafare, serve lavorare sulle lacune vere, non su tutto indistintamente. Usare un simulatore che ti mostra i punti deboli Allenarsi a caso, o basarsi solo sulla teoria, è il modo più lento per migliorare. Noi abbiamo creato TestBuddy proprio per evitare questo problema: un simulatore che analizza i tuoi errori, evidenzia gli argomenti critici e ti fa allenare con migliaia di quesiti aggiornati al semestre filtro. Sapere dove si sta sbagliando è la condizione fondamentale per capire quanto si può davvero migliorare nel secondo appello. Il ruolo di TestBuddy nel prendere una decisione più sicura TestBuddy nasce per questo: aiutare gli studenti a prepararsi in modo chiaro, monitorando i progressi giorno dopo giorno, così da non sentirsi mai persi. Si può capire il proprio livello reale, vedere quali materie tirano giù il voto, simulare con realismo e prepararsi senza ansia. È uno strumento che permette di trasformare la decisione da istintiva a consapevole. Quando si osservano i dati, ci si rende conto che spesso il problema non è la preparazione, ma l’incertezza. Avere una piattaforma che mostra come si sta migliorando rende molto più semplice scegliere se accettare o rifiutare un voto.

Commento della prima prova di Fisica del Semestre Filtro
Oggi moltissimi studenti e studentesse hanno affrontato il primo appello di Fisica del Semestre Aperto, e tra chi è uscito dalla prova si è sentito di tutto: qualcuno l’ha trovata scorrevole, altri più impegnativa del previsto, altri ancora si aspettavano quesiti più tecnici. Per capire davvero com’è stata costruita la prova abbiamo analizzato domanda per domanda e questi sono i nostri commenti a caldo. Abbiamo confrontato la struttura del test con quanto stabilito nel syllabus ufficiale, previsto dal decreto ministeriale disponibile qui: 👉 syllabus ufficiale di Fisica e con le domande effettive del test, disponibili qui: 👉 Prova ufficiale di Fisica del Semestre Filtro Da questo confronto emerge una prova coerente, equilibrata e costruita in modo molto prudente. Cosa prevede il syllabus ufficiale di Fisica Il syllabus di Fisica è uno dei più estesi del percorso. Copre tutta la fisica classica, con applicazioni biomediche quando servono. All’interno troviamo blocchi enormi che includono: Meccanica: moto, forze, lavoro, energia, quantità di moto, urti Fluidi: legge di Stevino, Archimede, Bernoulli, Poiseuille Onde e acustica: frequenza, lunghezza d’onda, intensità, decibel Termodinamica: principi, trasformazioni, rendimento, motore di Carnot Elettrostatica e corrente: cariche, potenziale, resistenze, circuiti base Magnetismo: forza di Lorentz, moto di cariche nel campo magnetico Elettromagnetismo: onde EM, campo elettrico e magnetico Ottica: rifrazione, lenti, immagine reale e virtuale Radiazioni e onde: fotoni, energia, spettro Si tratta di un programma notevole, molto più grande di quello di Chimica e Biologia. Non sorprende quindi che i professori abbiano dovuto selezionare solo alcuni temi, senza spingersi nei dettagli più complessi. Cosa compare nella prova La prova riprende gli argomenti principali del syllabus in modo fedele, scegliendo un esercizio rappresentativo per ogni grande capitolo. La selezione è precisa, regolare e pensata per valutare la comprensione delle basi. Meccanica e oscillazioni Molla, periodo, costante elastica Definizione di lavoro come prodotto scalare Quantità di moto e urto anelastico Moto circolare uniforme Proiezione delle leggi della dinamica Fluidodinamica Poiseuille con rapporto ΔP ∝ L / R⁴ Di nuovo densità, massa volumica e galleggiamento Termodinamica Gas perfetti e relazione tra temperatura e energia Rendimento di Carnot Trasformazioni isocore Elettrostatica ed elettromagnetismo Potenziale V = Q/C Legge di Ohm Resistenze in serie e parallelo Moto di una carica in un campo magnetico Indice di rifrazione n = √(ε μ) Onde meccaniche e acustica λ = v/f Frequenza come inverso del periodo Cosa trasporta un’onda sonora Onde elettromagnetiche e ottica Fotoni, energia proporzionale alla frequenza Campo E e B sempre perpendicolari Lenti convergenti: immagine reale e ingrandita Tutto rientra perfettamente negli obiettivi richiesti dal syllabus. Coerenza reale tra syllabus e prova La prova è coerente al cento percento, ma si concentra solo sul livello base e intermedio del programma. Se confrontiamo ciò che c’è nel test con ciò che il syllabus prevede, emerge subito un punto evidente: i professori hanno scelto volutamente gli argomenti meno complessi. Temi presenti nel syllabus ma assenti nella prova Momento angolare Equilibrio dei corpi rigidi Modulo di Young Circuiti RC (carica e scarica) Legge di Gauss Legge di Faraday e induzione Biot–Savart Ondulatoria avanzata Onde stazionarie Effetto Doppler Leggi della radiazione (Wien, Stefan Boltzmann) Ottica avanzata e microscopio Trasmissione del calore Statistica dei gas Questa parte è molto vasta e rappresenta la componente avanzata del syllabus, ma la prova non ne tocca nessun aspetto. I professori hanno preferito rimanere su esercizi consolidati, brevi, lineari e tipici dei percorsi scolastici. Cosa emerge dallo stile dei professori che hanno scritto la prova Analizzando la struttura, emergono tre caratteristiche molto chiare. 1) Preferenza per esercizi numerici semplici e diretti Come: molle Poiseuille galleggiamento rendimento di Carnot resistenze Tutti problemi che richiedono una formula chiara e un ragionamento breve. 2) Rifiuto degli argomenti complicati La prova evita: induzione Gauss circuiti RC ottica avanzata onde stazionarie magnetismo avanzato Scelte molto prudenziali che puntano su ciò che ogni studente può affrontare senza formule troppo complesse. 3) Struttura ordinata: un quesito per ogni macro capitolo Il test sembra progettato con un criterio semplicissimo: un esercizio rappresentativo per ogni blocco del programma, senza approfondimenti. Sbilanciamenti rispetto al programma Temi molto meno rappresentati magnetismo avanzato induzione circuiti complessi ottica avanzata termodinamica avanzata corpo rigido fenomeni di calore e radiazione Temi molto rappresentati meccanica base fluidi base termodinamica base elettricità semplice ottica geometrica La fisiologia dei fluidi, come Bernoulli applicato ai vasi sanguigni o la legge di Laplace, è molto presente nel syllabus, ma nella prova compare solo Poiseuille. Quindi? La prova di Fisica è stata una delle più equilibrate del Semestre Filtro. I professori hanno scelto di rispettare pienamente il syllabus ufficiale, ma senza includere la parte avanzata del programma e concentrandosi solo su esercizi lineari, classici e con una soluzione pulita. Rispetto a Biologia, che è stata profondissima, e Chimica, che ha privilegiato una selezione molto scolastica, Fisica si presenta come un compromesso: ampia quanto basta, precisa, senza voler spingere nessuno fuori zona comfort. All’interno di TestBuddy continuiamo a costruire simulazioni e percorsi che permettono di prepararsi sia sugli argomenti base che su quelli avanzati del syllabus, così da affrontare il test con maggiore sicurezza e senza ansia, avendo una visione chiara di ciò che è più probabile trovare. Scaricalo ora!

Commento della prima prova di Chimica del Semestre Filtro 1° sessione
Oggi moltissimi studenti e studentesse hanno affrontato il primo appello di Chimica del Semestre Aperto, e le sensazioni sono state molto diverse tra loro: qualcuno ha trovato la prova scorrevole, altri l’hanno percepita più tecnica del previsto, altri ancora si aspettavano più organica o più biochimica. Per fare chiarezza abbiamo analizzato la prova e questi sono i nostri commenti a caldo. Abbiamo confrontato direttamente il contenuto del test con quanto stabilito nel syllabus ufficiale previsto dal decreto ministeriale, disponibile qui: 👉 Syllabus ufficiale di Chimica e Propedeutica Biochimica e con le domande reali della prova, consultabili qui: 👉 Prova ufficiale di Chimica del Semestre Filtro Da questo confronto emerge una struttura molto precisa, che aiuta a capire cosa i professori abbiano davvero voluto valutare. Cosa prevede il syllabus ufficiale di Chimica e Propedeutica Biochimica Il syllabus è estremamente ampio ed è suddiviso in tre grandi aree. Molto più ampio, in realtà, rispetto a ciò che la prova ha effettivamente selezionato. A) Chimica generale Una parte enorme del syllabus è dedicata alle basi della chimica generale, tra cui: struttura dell’atomo, isotopi, numeri quantici legami chimici, geometrie molecolari, ibridazioni stati della materia e proprietà fisiche leggi dei gas concetti di termodinamica, ΔG, entalpia ed entropia solubilità, legge di Henry soluzioni, concentrazioni, proprietà colligative equilibrio chimico, costanti Kp e Kc reazioni acido base, pH, soluzioni saline, tamponi redox, potenziali standard, equazione di Nernst cinetica chimica, teoria di Arrhenius B) Chimica organica Il programma ufficiale prevede molta più organica rispetto a quella che i professori hanno effettivamente inserito nel test: alcani, alcheni, aromatici carbocationi, nucleofili, reazioni SN1, SN2, E1, E2 alcoli, aldeidi, chetoni acidi carbossilici e derivati addizioni nucleofile, tautomeria isomeria, chiralità, configurazioni E/Z e R/S ossidoriduzioni in organica C) Biochimica propedeutica La parte biochimica del syllabus è altrettanto ampia: amminoacidi e proprietà acido-base peptidi e legami peptidici proteine carboidrati lipidi, inclusi omega-3 e omega-6 nucleotidi, nucleosidi, ATP legame fosfodiesterico Il quadro complessivo è molto impegnativo e copre una quantità enorme di contenuti. La prova reale, però, seleziona soltanto una parte di tutto questo. Cosa compare davvero nella prova La prova di Chimica si mantiene molto aderente al syllabus, ma selezionando soltanto gli argomenti più fondamentali e più scolastici. Molte domande sembrano prese parola per parola dai contenuti base del programma ministeriale. Tra i temi presenti con maggiore continuità troviamo: formula di un sale, come il BaSO₄ numero atomico ibridazione sp³ ossidazione di un alcol secondario a chetone (2-propanolo → acetone) amminoacido principale del collagene (glicina) bilanciamento redox nomenclatura organica semplice relazione ΔG = –nFE orbitale p e numeri quantici (l = 1) pH di soluzioni saline (NaHCO₃ basico, NH₄Cl acido) acidi grassi essenziali: omega-3 e omega-6 differenza tra nucleotide e nucleoside acido arachidonico come omega-6 solubilità dei gas che diminuisce con la temperatura tensione di vapore che aumenta con la temperatura tiroxina da fenilalanina essenziale gruppi amminici in un dipeptide formazione dell’ammonio tramite legame dativo definizione di pH Kc come rapporto tra prodotti e reagenti ATP come adenina + ribosio + tre fosfati ponti disolfuro della cisteina Tutto molto coerente, senza deviazioni, senza sorprese particolari. Confronto diretto: syllabus vs prova L’aderenza tra programma e test è altissima. Le domande estratte coprono quasi esclusivamente le prime tre unità didattiche, ovvero: chimica generale di base organica elementare biochimica propedeutica La sovrapposizione è molto alta, intorno al 70–80 percento. Cosa non c’è nella prova, pur essendo nel syllabus Qui arriva il punto interessante: una parte enorme del programma ministeriale non compare nella prova. Tra gli argomenti assenti troviamo: cinetica chimica (Arrhenius) strutture complesse dei carboidrati aromatici avanzati reazioni SN1, SN2, E1, E2 dettagli avanzati di termodinamica stereochimica avanzata (R/S, E/Z, ottica rotatoria) aromatici e reazioni del benzene gruppi funzionali complessi acidi carbossilici, anidridi, esteri ammidi, tioesteri meccanismi complessi di addizione e sostituzione Praticamente tutta l’organica avanzata è assente. Questo è il primo sbilanciamento evidente rispetto al syllabus. Le “fisse” dei professori: cosa emerge dalla scelta degli argomenti Analizzando la prova si intravedono chiaramente le preferenze della commissione. A) Focus forte sulla chimica generale e acido-base La prova è dominata da: sali soluzioni saline pH solubilità leggi dei gas equazioni di ΔG e potenziali standard Quasi metà dell’esame ruota attorno a questi concetti. B) Organica molto elementare Assenti completamente: SN1 SN2 E1 E2 aromatici avanzati isomeria complessa Presente solo ciò che si studia nei programmi base: ibridazioni alcani ossidazione semplice di un alcol nomenclatura fondamentale C) Biochimica propedeutica Anche qui, selezione molto prudente: acidi grassi nucleosidi legami di peptidi amminoacidi essenziali Niente ciclizazzioni dei carboidrati, niente strutture complesse, niente pathway. Il quadro è molto chiaro: la commissione ha scelto una chimica “tradizionale”, senza entrare nel livello avanzato presente nel syllabus. Sbilanciamenti evidenti tra programma e prova Più semplice del syllabus: organica avanzata stereochimica chiralità gruppi funzionali complessi aromatici reazioni meccanistiche ciclizazzioni zuccherine Completamente assenti. Più difficile del syllabus: bilanciamento redox ben strutturato relazione ΔG e potenziale elettrochimico calcoli di pH su soluzioni saline Questi sono concetti che richiedono una preparazione solida. Conclusioni La prova di Chimica è stata molto coerente con il syllabus ufficiale, ma non lo ha interpretato nella sua interezza. I professori hanno scelto tre aree fondamentali del programma: chimica generale classica organica estremamente di base biochimica introduttiva e hanno evitato completamente tutta la parte più tecnica dell’organica e della stereochimica, che nel syllabus occupa una porzione consistente del materiale previsto. Ne esce una prova solida, ordinata, senza sorprese, che punta molto sulla chimica generale e sui concetti acido-base, con un tocco di biochimica semplice. Gli studenti con una buona base scolastica hanno probabilmente percepito il test come “pulito”, ma resta evidente che una grande parte del programma non è stata toccata. All’interno di TestBuddy continuiamo a lavorare per aiutare gli studenti a prepararsi non solo sugli argomenti della prova, ma sull’intero percorso richiesto dal syllabus, con simulazioni, esercizi e spiegazioni mirate per ridurre l’ansia e costruire una preparazione consapevole e sempre più completa. Scarica TestBuddy per simulare l'esame e sopratutto prepararti in modo personalizzato!

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