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Cinque cose da sapere sull’Università (più un bonus con TestBuddy)
Ti chiedi se laurearsi nei tempi sia davvero possibile, quanta libertà di orario avrai, se valga la pena frequentare ogni lezione, che cosa conti oltre ai CFU e se serva davvero comprare subito i manuali? Oggi rispondiamo punto per punto, così puoi iniziare il percorso universitario con le idee chiare e l’ansia sotto controllo. Laurearsi nei tempi è realistico Con un piano di studio ben scandito e un pizzico di flessibilità, completare gli esami “in corso” rientra nelle possibilità di chiunque. Definisci da subito le date d’esame possibili, suddividi i programmi in micro-obiettivi settimanali e attieniti a una routine che alterni studio e pausa. Ogni facoltà prevede prove complesse, ma la differenza la fa la costanza, non il talento innato. Gestione del tempo: il vero vantaggio L’università offre orari meno rigidi rispetto alla scuola superiore. Puoi modulare le giornate fra lezioni, studio personale, lavoro part-time e vita sociale. Stabilisci fasce orarie dedicate a ciascuna attività e proteggi i momenti di pausa: ricaricare le energie è parte integrante del risultato finale. Presenza in aula: quando conviene Non tutte le materie impongono l’obbligo di frequenza. Sfrutta questa libertà in modo strategico: Se il corso è pratico o complesso per te, resta in aula per interagire con docenti e compagni. Se la materia è teorica e ti senti autonomo, potresti rendere di più studiando a casa. Prova qualche lezione d’assaggio prima di decidere: la scelta migliore è quella che ottimizza il tuo apprendimento. Oltre i CFU: crescita personale L’università non è solo una raccolta di crediti. Partecipa a laboratori, associazioni studentesche, progetti di ricerca: queste esperienze alimentano competenze trasversali e creano reti di contatti preziose per il futuro. Coltivare interessi extra-accademici allena la versatilità, qualità molto apprezzata nel mondo del lavoro. Manuali: acquista solo quando serve Prima di investire in libri costosi, verifica se: il docente distribuisce slide o dispense gratuite; la biblioteca possiede copie in prestito; i colleghi mettono a disposizione appunti o riassunti condivisi. Comprare testi mirati solo quando indispensabile riduce spese inutili e alleggerisce lo zaino. Bonus: strumenti che semplificano il percorso Per allenarti su quiz, creare gruppi studio e monitorare i progressi, abbiamo ideato TestBuddy: un simulatore gratuito che: genera quiz personalizzati sulle principali discipline; registra i risultati, evidenziando punti deboli da rafforzare; offre sfide contro altri studenti per socializzare e imparare divertendosi. Basta registrarsi, scegliere l’argomento e iniziare: la pratica costante rende lo studio più efficace e il confronto con pari abbassa la tensione.

Test Scienze della Formazione Primaria 2025: data ufficiale
Calendario ufficiale del test Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha comunicato, in data 15 maggio 2025, che la prova di ammissione a Scienze della Formazione Primaria si svolgerà venerdì 12 settembre 2025. Questa è l’unica scadenza da fissare sul calendario: per partecipare sarà necessario attenersi alle modalità che verranno pubblicate nei prossimi decreti ministeriali, generalmente poche settimane prima della prova. (Fonte: MUR) Cosa sappiamo finora sulla prova Al momento è confermata la natura di test a numero programmato nazionale. I decreti attuativi definiranno: il numero di quesiti le aree disciplinari coinvolte la durata complessiva i criteri di valutazione Fino alla pubblicazione di queste linee guida ufficiali non è possibile conoscere i dettagli tecnici, ma l’esperienza degli anni precedenti suggerisce la presenza di domande a scelta multipla su competenze linguistiche, logico-matematiche, storico-geografiche, pedagogiche e didattiche. Perché iniziare a prepararsi adesso Disporre di quasi quattro mesi di anticipo significa poter: costruire un piano di studio progressivo, che alterni ripasso teorico e pratica familiarizzare con i diversi formati di domanda, riducendo gli imprevisti il giorno della prova allenare la gestione del tempo, decisiva quando si ha un numero elevato di quesiti e pochi minuti a disposizione Inoltre, esercitarsi a cadenza regolare permette di individuare tempestivamente eventuali lacune e di intervenire con approfondimenti mirati, senza accumulare stress a ridosso dell’esame. Allenamento mirato con TestBuddy Abbiamo sviluppato TestBuddy proprio per questa fase cruciale: un simulatore online che replica la struttura del test e aggiorna il database di domande in base alle indicazioni ministeriali non appena vengono rese pubbliche. Il sistema – frutto della collaborazione con colleghi universitari – registra ogni tentativo, evidenzia i punti deboli e propone esercizi mirati per colmare le lacune. Così è possibile: monitorare l’andamento nel tempo con grafici automatici confrontare il proprio punteggio con la media nazionale (in forma anonima) studiare senza la pressione dell’esame, grazie a un ambiente progettato per ridurre l’ansia Il vero vantaggio è l’autovalutazione immediata: dopo ogni simulazione si ricevono spiegazioni passo-passo che chiariscono non solo perché la risposta corretta è giusta, ma anche perché le altre opzioni sono da scartare In questo modo lo studio diventa attivo e consapevole, condizione essenziale per affrontare il test al primo colpo con fiducia. Passaggi operativi da qui al 12 settembre Segna la data sul calendario e attiva un promemoria almeno una settimana prima delle scadenze burocratiche (iscrizione, pagamento del contributo, scelta della sede d’esame). Avvia subito un ciclo di simulazioni con TestBuddy; parti da un test diagnostico per fotografare il livello iniziale. Organizza lo studio per moduli: dedica a ciascuna area disciplinare sessioni settimanali specifiche, alternando teoria ed esercizi. Rivedi periodicamente i risultati, analizzando gli errori per orientare il ripasso. Mantieni il ritmo: brevi sessioni costanti sono più efficaci di maratone estenuanti alla fine dell’estate. Così arriverai alla prova del 12 settembre con un metodo rodato, consapevole dei progressi raggiunti e con la tranquillità di sapere esattamente cosa ti aspetta.

Laurea e lavoro 2024: numeri, contratti e strategie vincenti
Oggi mettiamo ordine alle domande che girano nella testa di chi punta all’università e a un impiego solido. Quanto conta davvero il titolo? Quali contratti firmano i neo-laureati? Cosa cambia dopo qualche anno? Passiamo punto per punto con i numeri aggiornati e qualche dritta pratica per trasformare i dati in vantaggio personale. Occupazione a un anno dal titolo A dodici mesi dalla proclamazione, l’occupazione raggiunge il 74,1 % tra chi completa la triennale e il 75,7 % tra chi conclude la magistrale. Il passo è leggermente più lento rispetto all’anno precedente, ma resta un segnale forte di ingresso rapido nel mercato. (Fonte: AlmaLaurea) Il contratto a tempo indeterminato cresce ancora Tra gli occupati a un anno, il contratto a tempo indeterminato è la forma più frequente: 34,9 % per i triennali e 26,5 % per i magistrali. Rispetto ai dati anteriori, guadagniamo circa tre punti percentuali, mentre diminuiscono i contratti formativi e si assesta il tempo determinato. Quanti scelgono il lavoro in proprio Rimane una fetta piccola ma stabile: 10,1 % dei nuovi laureati triennali e 8,4 % di quelli magistrali avvia un’attività autonoma già nel primo anno. A cinque anni: occupazione quasi totale e stabilità Dopo cinque anni il quadro diventa decisamente solido: 93,6 % di occupati tra i laureati triennali 88,2 % tra i laureati magistrali. Sul fronte tempo indeterminato le quote superano di slancio la maggioranza: 72,7 % per i triennali e 52,6 % per i magistrali, mentre i contratti a termine scendono sotto il 14 %. Il vantaggio competitivo della laurea nel 2024 Guardando all’intera fascia 25-64 anni, il tasso di occupazione dei laureati si attesta all’84,3 %, ben 11 punti sopra i diplomati. Nei giovani che hanno conseguito il titolo da uno a tre anni, l’occupazione è del 75,4 %, segno che il ritorno dello studio resta concreto anche a breve raggio. Come sfruttare questi numeri fin da subito I dati dicono chiaro che prepararsi bene all’ammissione è il primo step per guadagnare tempo e stabilità dopo la laurea. Con TestBuddy possiamo allenarci su simulazioni ufficiali, visualizzare i progressi e ridurre l’ansia da esame. Così arriviamo all’università con le idee chiare e, soprattutto, ci portiamo avanti sulla concorrenza. PS – piccola dritta operativa Creiamo un planning settimanale realistico e inseriamo test di prova regolari su TestBuddy: la pratica costante con feedback immediato rende più facile superare l’esame al primo colpo e incide sulle performance fin dal primo semestre.

Date ufficiali test IMAT e Professioni Sanitarie 2025
Il Ministero ha pubblicato le date ufficiali dei test di ammissione 2025 per IMAT e Professioni Sanitarie. 📌 Professioni Sanitarie (in italiano): lunedì 8 settembre 2025 📌 Professioni Sanitarie (in inglese): mercoledì 10 settembre 2025 📌 IMAT (medicina in inglese): mercoledì 17 settembre 2025 Tutte le informazioni sono contenute nell’avviso del 14 maggio 2025 pubblicato dal MUR. Ora che il calendario è confermato, chi deve affrontare questi test può impostare un piano di studio concreto. E per farlo in modo davvero efficace, consiglio di usare TestBuddy. È una piattaforma che abbiamo costruito per rendere la preparazione più semplice, mirata e meno stressante. Al suo interno trovi: Simulazioni realistiche con punteggi immediati; Allenamenti mirati su errori e argomenti deboli; Una teoria completa con spiegazioni chiare e formulari aggiornati; Uno storico dei tuoi risultati per vedere come stai migliorando; E un assistente virtuale intelligente sempre attivo, che ti guida durante lo studio. Puoi usarla da qualsiasi dispositivo, accedere quando vuoi e personalizzare tutto in base al test che devi sostenere. L’obiettivo è arrivare preparato il giorno dell’esame, senza ansia e con la sensazione di avere fatto le cose per bene.

IMAT 2025: perché non verrà annullato (e dove può capitolare)
Oggi mi faccio la stessa domanda che gira in tutte le chat di studio: l’IMAT 2025 salta davvero? Il nuovo “semestre filtro” della riforma Bernini prende di mira pure i corsi in inglese? E se qualcuno porta il tutto davanti al TAR rischiamo di restare senza graduatoria dopo aver sudato le simulazioni? Ti racconto cosa ho scoperto rileggendo leggi, bozze ministeriali e sentenze, così puoi verificare con i tuoi occhi senza inseguire voci di corridoio. Il punto sulla riforma Bernini La base è la Legge 26/2025. Dentro non c’è nemmeno una riga sull’IMAT: riguarda solo i corsi di Medicina in italiano e introduce un primo semestre aperto a tutti con selezione a gennaio. Se vuoi l’inglese, di fatto, resti fuori da questa rivoluzione (per ora). Cosa trapela dai decreti attuativi Nella bozza che gira sul sito del MUR compare la frase salvavita: “le presenti disposizioni non si applicano ai corsi di laurea erogati in lingua inglese”. Tradotto: IMAT previsto a settembre, bando ufficiale atteso a luglio. Metti un reminder, perché tutto il resto parte da lì. Il tallone d’Achille: i ricorsi La vera minaccia non è la legge ma i tribunali. L’anno scorso il TOLC‑MED è finito sotto la lente per l’anonimato bucato e la sentenza TAR Lazio 4178/2025 ha dimostrato che basta un vizio di procedura per bloccare la graduatoria. Come leggere il bando (quando esce) Appena il PDF spunta su Universitaly aprilo con calma: controlla scadenze consegna documenti verifica che i programmi (bio, chimica, logica) siano chiari scrutina i criteri di punteggio nota eventuali limitazioni su calcolatrici o materiali Un refuso minuscolo l’anno scorso ha innescato decine di ricorsi: chi l’aveva appuntato ha giocato d’anticipo. Prepararsi con la testa a posto Continuare ad allenarsi è ancora la scelta più sensata, ma senza ansia inutile. Mi aiuta TestBuddy, il simulatore che abbiamo messo insieme con un paio di colleghi: le domande si rimescolano, i report ti dicono dove inciampi davvero e non ti fai fregare dalla semplice memorizzazione. Se un giorno arrivasse lo stop cautelare, saprai comunque a che punto sei e potrai virare su piani alternativi (privato o estero) senza ricominciare da zero.

Pagare il TOLC con PagoPA: guida completa passo-passo
Oggi dissolviamo i dubbi che ti ronzano in testa: dove si prenota il TOLC, come si genera l’avviso PagoPA, quali metodi scegliere e che fare con la ricevuta. Passo dopo passo, senza giri di parole, solo ciò che serve per arrivare alla conferma di pagamento e dedicarti alla parte più importante: studiare in serenità. Cos’è il TOLC e perché va pagato Il TOLC è il test online erogato dal Consorzio interuniversitario CISIA per l’accesso a numerosi corsi di laurea. Ogni prenotazione prevede il versamento di un contributo (circa 30-35 €) che copre le spese di gestione della prova. Il pagamento avviene esclusivamente tramite il circuito PagoPA, garanzia di tracciabilità e ricevuta digitale. Prenotare il TOLC sul portale CISIA Accedi all’area riservata CISIA con SPID o CIE. Scegli la tipologia di TOLC, la data e la sede (in presenza o @CASA). Al riepilogo, un pulsante «Paga con PagoPA» genera l’avviso di pagamento con codice IUV, barcode e QR: è il tuo lasciapassare per ogni canale di pagamento abilitato. Generare l’avviso di pagamento PagoPA Se preferisci pagare più tardi, salva o stampa l’avviso: sarà valido fino alla data di scadenza indicata. Ricorda che l’IUV è univoco; rigenera l’avviso solo se annulli la prenotazione e la rifai. Pagamento online con carta di credito o debito Dal riepilogo CISIA premi «Paga subito»: verrai reindirizzato al checkout di PagoPA. Seleziona il Prestatore di Servizi di Pagamento (PSP) che preferisci Nexi, BancomatPay, PayPal, la tua banca e paga con carta o wallet. Completa la verifica 3-D Secure o il riconoscimento biometrico e ricevi la ricevuta PDF istantanea sulla mail e nell’area CISIA. Pagamento tramite app IO Apri l’app IO, vai in Pagamenti, inquadra il QR dell’avviso o incolla l’IUV. Fai click / tap su Paga → Vai al pagamento, scegli la carta registrata o l’IBAN e conferma con il tuo metodo di sicurezza (Face ID, impronta, PIN). Ricevuta e notifiche rimangono sempre disponibili nella sezione Portafoglio. Pagamento via home banking o app bancaria Entra nella sezione PagoPA del tuo home banking. Inserisci l’IUV o scansiona il QR. Controlla importo, eventuale commissione, convalida con OTP o token e scarica la ricevuta dal tuo estratto conto digitale. Canali fisici: tabaccherie, ATM, uffici postali Stampa l’avviso o salva il codice a barre sul telefono, presentalo in tabaccheria (rete Mooney o Banca 5), allo sportello postale o agli ATM abilitati. Paga in contanti o con carta e conserva lo scontrino; entro poche ore CISIA aggiorna lo stato a pagato. MAV legacy: quando serve ancora Qualche ateneo espone ancora il MAV bancario accanto a PagoPA. Usalo solo se il portale lo offre: si paga come un normale bollettino presso banca o home banking. In assenza di MAV, l’unica strada resta l’avviso PagoPA. Gestire la ricevuta e verificare l’iscrizione Verifica che la ricevuta riporti «Pagamento eseguito» e lo stesso IUV dell’avviso. Se paghi entro cinque giorni dalla prova, stampa la ricevuta e portala con te: alcune segreterie la richiedono al check-in. Controlla l’area riservata CISIA: lo stato della prenotazione passa automaticamente a Confermato. Prepararti al test con TestBuddy Dopo il clic su «Pagamento eseguito» inizia il vero gioco: allenarti sulle domande reali. Con TestBuddy simuli il TOLC in condizioni identiche all’esame, monitori il tempo, analizzi le statistiche e trasformi l’ansia in fiducia. Ogni simulazione adatta la difficoltà al tuo livello e ti mostra dove intervenire subito, azzerando lo studio inefficace.

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