Test Veterinaria 2021: punteggi minimi

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Circa quattro anni fa, nel 2021, si è svolta la procedura di ammissione al corso di laurea in Veterinaria. Allora, gli studenti interessati hanno sostenuto il test il 1° settembre e hanno consultato prima la graduatoria anonima (resa pubblica il 17 settembre), poi la graduatoria nazionale del 28 settembre, dove il punteggio minimo è sceso ulteriormente fino a 46,30 punti.
In quel periodo, chi puntava a diventare veterinario cercava di capire come si muovesse la graduatoria e quanto incidesse il numero di posti disponibili e il livello di preparazione dei candidati.
Primo punteggio minimo e pubblicazione della graduatoria
Il 29 settembre 2021, il punteggio minimo registrato presso i vari atenei ha fornito dettagli importanti per chi sperava nell’ammissione. Di seguito, la lista dei punteggi minimi di Veterinaria nel 2021, con le relative sedi:
- Milano: 54,8 punti
- Napoli: 55,5 punti
- Pisa: 52,1 punti
- Padova: 51,1 punti
- Bari: 51,1 punti
- Bologna: 50,3 punti
- Parma: 49,3 punti
- Torino: 49 punti
- Perugia: 48,4 punti
- Messina: 48,2 punti
- Camerino: 47,2 punti
- Sassari: 46,7 punti
- Teramo: 46,3 punti
Inizialmente, alla prima assegnazione, il punteggio minimo per Veterinaria era stato di 47,8 punti, un valore inferiore rispetto ai 51,6 punti richiesti nel 2020. Questo cambiamento indicava un lieve calo di competitività, offrendo a più candidati la possibilità di rientrare nei corsi.
Scorrimenti e dinamiche successive
Nel 2021, gli scorrimenti di graduatoria hanno giocato un ruolo decisivo nel definire il punteggio minimo finale. L’anno precedente (2020) si erano contati circa 20 scorrimenti, producendo un calo significativo delle soglie di ammissione e consentendo a studenti con punteggi anche più bassi di sperare in un posto libero.
Molti si aspettavano una tendenza analoga anche nel 2021, soprattutto considerando le rinunce e i cambiamenti di sede che spesso si verificavano nei mesi successivi.
Il punteggio minimo poteva quindi subire variazioni man mano che i candidati, inizialmente ammessi in un ateneo diverso dalla prima scelta, procedevano con immatricolazioni o decidevano di attendere uno scorrimento migliore. Le sedi con una domanda meno elevata tendevano a ridurre più velocemente la soglia di ingresso.
Strategie e considerazioni per i candidati del 2021
Quattro anni fa, chi stava tentando l’accesso a Veterinaria nel 2021 sapeva di dover:
- Monitorare con attenzione gli scorrimenti, controllando la propria posizione in graduatoria e valutando le possibili opportunità.
- Valutare se immatricolarsi subito nell’ateneo assegnato o se rimanere in attesa di un miglioramento di sede (con il rischio, però, di perdere un posto già disponibile).
- Ricordare che, nel 2020, si era passati da 51,6 punti iniziali a valori decisamente più bassi grazie ai vari scorrimenti: un fenomeno che potenzialmente si sarebbe potuto ripetere.
Consigli per chi non si era classificato
Nel 2021, molti candidati che non raggiunsero subito il punteggio minimo di Veterinaria decisero di sfruttare il tempo a disposizione per prepararsi al test dell’anno successivo.
Spesso, recuperavano le lacune nelle materie scientifiche e nelle abilità logico-matematiche, osservando con cura le statistiche e i punteggi degli anni precedenti per definire un piano di studio più mirato e sistematico.
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