Non sai come prepararti?

Consulenza
Torna al Blog
Veterinaria

Punteggio minimo per entrare a veterinaria 2019 per ateneo

1 min lettura
white mouse on white textile

Cinque anni fa, nel 2020, si è svolto il test di ammissione per il corso di laurea in Veterinaria. In quell’anno, molti candidati si sono ritrovati a confrontare i punteggi minimi necessari per entrare nelle varie università italiane. Qui di seguito viene descritto ciò che successe allora, senza abbreviare nulla e presentando i dati rilevanti, in modo che chiunque possa comprendere l’importanza di prepararsi con cura e di restare aggiornato sulle dinamiche delle graduatorie.

Pubblicazione dei punteggi e contesto generale

Il test di Veterinaria del 1° settembre 2020 fu seguito dalla graduatoria anonima, che consentiva ai partecipanti di verificare il proprio punteggio grazie a un codice etichetta alfanumerico. Questo primo risultato offriva un’indicazione preliminare sul livello di preparazione generale e sui valori utili per prevedere l’accesso al corso di laurea.

In quegli anni, si sottolineava spesso quanto fosse essenziale superare un punteggio minimo, poiché rappresentava la soglia d’ammissione legata al numero di posti disponibili nei singoli atenei. Un punteggio elevato favoriva l’immatricolazione e aumentava la probabilità di ottenere la sede preferita.

Punteggi minimi di Veterinaria (dato del 2019 come riferimento)

Analizzando le informazioni raccolte l’anno prima, nel 2019, si poteva notare una variabilità nei punteggi minimi per Veterinaria, a seconda delle richieste locali e dell’offerta formativa. Ecco alcuni dati emblematici di quell’epoca:

  • Milano: 51,8 punti
  • Padova: 51,1 punti
  • Bologna: 48,9 punti
  • Parma: 48 punti
  • Torino: 46,9 punti
  • Pisa: 46,1 punti
  • Perugia: 45,1 punti
  • Napoli: 44 punti
  • Bari: 43,5 punti
  • Camerino: 43,5 punti
  • Messina: 43,7 punti
  • Teramo: 42,8 punti
  • Sassari: 42,7 punti

Questi valori offrivano un parametro di confronto, sottolineando come alcune sedi fossero più competitive di altre. Nel 2020, con il crescere del numero di partecipanti e la diversa disponibilità di posti, si aspettava una soglia di ammissione in parte ricalcolata, mantenendo però l’andamento generale di un elevato grado di selezione.

Influenza degli scorrimenti e competitività

Per chi affrontava il test di Veterinaria nel 2020, contava molto la consapevolezza che i punteggi iniziali sarebbero potuti cambiare, anche significativamente, a seguito degli scorrimenti. Era prassi comune che, con l’uscita di posti lasciati liberi e con il rimescolamento delle preferenze degli studenti, la soglia d’ingresso subisse un abbassamento, aprendo così la possibilità a candidati che inizialmente si trovavano sotto il punteggio minimo.

Questo fenomeno spingeva a:

  1. Monitorare costantemente i risultati e la propria posizione nella graduatoria.
  2. Valutare se accettare l’immatricolazione in una sede assegnata o continuare ad attendere un eventuale scorrimento favorevole.
  3. Conservare la possibilità di accedere a un ateneo meno competitivo, nel caso in cui i punteggi fossero rimasti alti in altre sedi.

Testbuddy e il test di veterinaria

Per tutti coloro che desiderano raggiungere un punteggio minimo competitivo nei prossimi test di Veterinaria, TestBuddy rappresenta un valido alleato.

Questa piattaforma propone esercitazioni mirate, simulazioni d’esame aggiornate e risorse per lo studio personalizzato.

Con TestBuddy, è possibile identificare in modo rapido i propri punti deboli, lavorare su di essi e acquisire la sicurezza necessaria per superare la soglia d’accesso in qualunque università si scelga.

Il tutto grazie a quiz specifici e un sistema di monitoraggio costante dei progressi.

WhatsAppXFacebook