Apparato riproduttore femminile: ovaie, ciclo ovarico e Placenta nei Test di Ingresso

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Capita spesso che nei quiz a crocette vengano poste domande sul funzionamento dell’apparato riproduttore femminile, in particolare su come si formano i gameti, quali modificazioni avvengono durante il ciclo e dove ha luogo la fecondazione. Questa spiegazione chiarisce in modo completo i concetti chiave necessari per rispondere correttamente ai quesiti più comuni.
Apparato riproduttore femminile
Le ovaie, gonadi femminili, sono due organi di circa 3 cm localizzati nell’addome inferiore. Al loro interno si trovano migliaia di follicoli che contengono e nutrono le cellule uovo (o ovociti) ancora immature. Queste strutture producono anche gli estrogeni, ormoni sessuali di grande importanza. Ogni ovaia è connessa a un canale chiamato tuba di Falloppio (o ovidotto), che accoglie mensilmente la cellula uovo rilasciata. L’ovocita viene sospinto lungo l’ovidotto dalle ciglia della mucosa interna.
Le tube si aprono nell’utero, un organo cavo dotato di miometrio (spesso strato muscolare) e endometrio (mucosa interna che si modifica ciclicamente). La parte inferiore dell’utero, chiamata cervice o collo uterino, si prolunga nella vagina. Qui vengono depositati gli spermatozoi durante il rapporto sessuale, ed è anche il canale attraverso cui avviene la nascita. L’insieme dei genitali esterni femminili è indicato come vulva.
Il ciclo ovarico
Il ciclo ovarico è un processo controllato da ormoni ipofisari (in particolare FSH e LH) e caratterizzato da cambiamenti periodici che interessano follicoli, ovaie e mucosa uterina. Dalla pubertà in poi, ogni mese un gruppo di follicoli inizia a crescere; uno di questi diventerà dominante e porterà a maturazione una cellula uovo.
- Fase follicolare (o preovulatoria): dal 5° al 14° giorno di un tipico ciclo di 28 giorni, il follicolo che si sta sviluppando produce quantità crescenti di estrogeni. Intanto l’ovocita primario dentro il follicolo completa la meiosi I e diventa ovocita secondario, fermandosi però a metà della meiosi II.
- Ovulazione: intorno al 14° giorno, l’aumento di LH provoca la rottura del follicolo maturo e la liberazione dell’ovocita secondario, che passa nella tuba di Falloppio.
- Fase luteinica (o postovulatoria): dal 15° al 28° giorno, la parte residua del follicolo si trasforma in corpo luteo, che rilascia estrogeni (in calo progressivo) e progesterone, mantenendo l’endometrio pronto all’impianto di un eventuale embrione. Se non avviene la fecondazione, il corpo luteo degenera e cala la produzione di ormoni, portando allo sfaldamento della mucosa uterina e alla mestruazione (1°-4° giorno del ciclo successivo).
A differenza degli spermatozoi, prodotti in modo continuo per tutta la vita maschile a partire dalla pubertà, la formazione di cellule uovo è ciclica e si arresta intorno ai 50 anni di età, fase nota come menopausa.
Fecondazione
La fecondazione si verifica solitamente nell’ovidotto, entro 12-24 ore dalla liberazione dell’ovocita. Uno spermatozoo deve attraversare due strati protettivi (corona radiata e zona pellucida) grazie a enzimi rilasciati dall’acrosoma.
Questa reazione acrosomiale permette poi il completamento della meiosi II da parte dell’ovocita, rendendo definitiva la formazione dello zigote. Se la fecondazione non accade in quel breve arco temporale, la cellula uovo degenererà e verrà eliminata.
Placenta e annessi embrionali
Dopo la fecondazione, lo zigote inizia la segmentazione (serie di divisioni cellulari) e si forma l’embrione, protetto e nutrito da membrane extraembrionali come amnios, corion, allantoide e sacco vitellino.
Negli esseri umani, dalla fusione del corion con una zona dell’endometrio ricca di lacune sanguigne si sviluppa la placenta, struttura fondamentale per lo scambio di ossigeno, nutrienti e rifiuti tra madre e feto. Il contatto avviene tramite il cordone ombelicale, che unisce il feto alla placenta.
La placenta produce inoltre ormoni essenziali per proseguire la gravidanza (tra cui gonadotropina corionica, estrogeni, progesterone e lattogeno placentare). L’amnios, invece, forma un sacco pieno di liquido amniotico in cui il feto rimane sospeso, al riparo da urti e pressioni.
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