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Punteggio minimo, posti e graduatoria TOLC-I Ingegneria 2025

Scopri punteggio minimo, posti disponibili e graduatoria del TOLC-I 2025 per Ingegneria. Regole, soglie, scorrimenti e consigli per prepararti al meglio.

Le informazioni di questa guida derivano dai documenti ufficiali pubblicati dal CISIA, dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dai bandi 2025 delle principali università italiane. Tutte le regole, le soglie e i punteggi riportati fanno riferimento a questi atti ufficiali.

Quando si prepara il TOLC-I per Ingegneria, una delle prime domande che ci si fa riguarda il punteggio: quanto serve per passare, quanti posti ci sono, come funziona la graduatoria e cosa succede se non si entra subito. In questo articolo andiamo a spiegare, passo dopo passo, come viene calcolato il punteggio, quali sono i punteggi minimi più frequenti, come leggere i risultati ufficiali, e soprattutto come muoversi nella graduatoria e negli scorrimenti.

Ci teniamo a spiegarlo in modo chiaro e concreto, senza tecnicismi inutili, così da avere tutto ciò che serve per affrontare la prova senza confusione.

Come si calcola il punteggio del TOLC-I

Il punteggio del TOLC-I si basa su 50 domande divise in quattro sezioni: matematica (20 quesiti), logica (10), scienze fisiche e chimiche (10) e comprensione verbale (10). Dopo queste, c’è una sezione di inglese da 30 domande, che però non influisce sul punteggio d’accesso ai corsi di Ingegneria, ma serve solo per valutare il livello linguistico.

Ogni risposta corretta vale 1 punto, ogni risposta sbagliata toglie 0,25 punti, mentre quelle non date valgono 0. Questa regola si applica a tutte le sezioni tranne inglese, che non prevede penalità.

Il punteggio finale, quindi, è la somma dei punti ottenuti nelle quattro sezioni principali, e rappresenta la base che ogni università utilizza per calcolare la propria graduatoria. Alcuni atenei danno più peso a determinate sezioni, per esempio alla matematica, mentre altri considerano il punteggio totale senza differenze.

Sapere questo è fondamentale perché permette di capire dove si può migliorare: molti studenti si concentrano troppo su logica o scienze, ma nella maggior parte delle università la matematica è la sezione decisiva per superare il test o evitare gli OFA, cioè gli obblighi formativi aggiuntivi che si assegnano in caso di punteggio basso.

Punteggio minimo: come stimarlo e cosa indicano gli anni precedenti

Non esiste un punteggio minimo uguale per tutti. Ogni università decide la propria soglia di idoneità in base al numero di posti disponibili e al livello medio dei candidati. Per questo, si parla di punteggio “minimo” solo come riferimento, non come regola fissa.

Negli ultimi anni, le soglie più comuni per l’ammissione ai corsi di Ingegneria si sono mosse tra 18 e 24 punti su 50, con punteggi minimi in matematica che oscillano tra 7 e 8 punti su 20.

Per esempio:

  • A Padova, il bando 2025 per Ingegneria Biomedica e Informatica richiede almeno 24/50 sul totale del test.
  • A Firenze, la Scuola di Ingegneria indica un minimo di 16 punti complessivi e almeno 8 in matematica.
  • A Pisa, la soglia per immatricolarsi senza debiti è di 8 punti su 20 in matematica.
  • A Trento, il punteggio viene convertito in centesimi e la soglia di idoneità è 60/100.

Questi numeri non sono regole generali ma indicatori realistici. Chi ottiene meno del minimo richiesto può comunque immatricolarsi nei corsi ad accesso libero, ma con l’obbligo di seguire corsi di recupero o di sostenere prove integrative.

Il consiglio pratico è di non puntare solo alla soglia minima, ma di allenarsi a superare i 25-30 punti. Questo garantisce più margine, evita rischi di OFA e aumenta la probabilità di scelta libera tra più corsi.

Posti disponibili e come sono ripartiti

I corsi di Ingegneria triennale non sono a numero programmato nazionale: significa che ogni università stabilisce i propri posti e pubblica un bando specifico con il numero di iscrizioni disponibili.

I bandi indicano anche eventuali contingenti riservati, come quelli per studenti stranieri o per corsi erogati in lingua inglese. In alcuni casi, vengono previsti posti aggiuntivi per seconde sessioni o per studenti provenienti da altri atenei.

Chi vuole iscriversi deve leggere con attenzione il bando locale: è lì che si trovano il numero preciso dei posti, le date di apertura e chiusura delle graduatorie, le regole di scorrimento e le eventuali riserve.

Per esempio, nel bando 2025 dell’Università di Palermo, i posti vengono aggiornati dopo ogni scorrimento e possono essere riassegnati fino a ottobre. In altri atenei, come Bologna o Torino, i posti vengono distribuiti su più selezioni nel corso dell’anno, con finestre dedicate a diversi periodi di TOLC-I.

Come funziona la graduatoria: nazionale o locale

Per il TOLC-I non esiste una graduatoria nazionale. Ogni ateneo forma la propria graduatoria interna utilizzando i punteggi conseguiti nel test, seguendo le regole indicate nel proprio bando.

Questo significa che anche se si fa il TOLC in una sede diversa, si può usare il punteggio per partecipare alle selezioni di qualsiasi università che lo accetti. È però necessario, in ogni caso, presentare domanda di ammissione all’ateneo scelto, rispettando scadenze e modalità specifiche.

Le università possono calcolare il punteggio in modo diverso. Alcune prendono il miglior risultato tra quelli sostenuti nel periodo valido, altre lo ricalcolano pesando di più alcune sezioni. Anche l’ordine di preferenza dei corsi può influenzare la posizione finale in graduatoria.

È importante quindi leggere sempre il bando dell’università: è il documento che stabilisce con precisione come viene costruita la graduatoria e quando vengono pubblicati gli elenchi dei vincitori.

Scorrimenti: tempi e cosa aspettarsi

Dopo la pubblicazione della prima graduatoria, chi risulta vincitore deve immatricolarsi entro pochi giorni. Se qualcuno rinuncia o non si iscrive, il posto viene rilasciato ai candidati successivi con gli scorrimenti.

Gli scorrimenti avvengono a cadenze precise, stabilite dall’università. Spesso ci sono due o tre scorrimenti principali, tra fine settembre e inizio ottobre, ma possono essere previsti anche scorrimenti straordinari se restano posti liberi.

Ad esempio, l’Università di Palermo nel bando 2025 ha programmato scorrimenti fino al 3 ottobre, mentre altri atenei, come Bari o Calabria, prevedono finestre aggiuntive.

Bisogna quindi controllare spesso il sito dell’università, perché gli scorrimenti vengono pubblicati con avvisi ufficiali e possono cambiare le scadenze per l’immatricolazione.

Come leggere i risultati sul portale ufficiale

Al termine del test, il risultato compare subito a schermo. Dopo 48 ore (per chi ha fatto il TOLC@CASA) o subito dopo la prova (per chi ha fatto il TOLC@UNI), si può scaricare l’attestato ufficiale dall’area riservata sul portale CISIA.

L’attestato riporta il punteggio totale e i punteggi per sezione, indicando quante risposte sono corrette, sbagliate o non date. È il documento da presentare all’università per l’inserimento in graduatoria.

Dal 2024, nel portale personale del CISIA è disponibile anche una sezione chiamata “Confronta i risultati”, che mostra i punteggi medi nazionali e la distribuzione dei risultati per capire meglio dove ci si colloca rispetto agli altri candidati.

Sapere leggere il proprio attestato è importante per capire dove si può migliorare, ma anche per stimare le proprie possibilità di ingresso nei corsi con selezione locale.

Cosa fare se non si entra subito

Può capitare di non rientrare nella prima graduatoria. In questo caso, la cosa migliore è non fermarsi. Il TOLC-I può essere ripetuto ogni mese, e molte università considerano il punteggio migliore tra quelli sostenuti nel periodo di validità.

Nel frattempo, si può migliorare la preparazione concentrandosi sulle sezioni dove il punteggio è stato più basso. Il modo più efficace per farlo è allenarsi con simulazioni complete e analizzare gli errori.

Su TestBuddy, ad esempio, si possono fare simulazioni identiche al TOLC-I, esercizi per materia e piani di studio personalizzati che mostrano, con dati e statistiche, dove si sta migliorando e dove serve più allenamento. È un modo per trasformare la preparazione in un percorso chiaro e motivante, senza ansia e con obiettivi concreti.

Chi invece sceglie di rimandare l’iscrizione può utilizzare il tempo per consolidare le basi e riprovare il test nella finestra successiva, sfruttando le sessioni mensili del CISIA.

Come gestire l’attesa e pianificare il “gap year” in modo utile

Se si decide di prendersi un anno per riprovare, è importante non viverlo come un fallimento ma come un tempo di crescita. In molti casi, un “gap year” ben gestito permette di arrivare all’anno successivo con una preparazione molto più solida.

Si possono seguire corsi online di matematica di base, come quelli messi a disposizione dallo stesso CISIA, oppure continuare a studiare con app dedicate come TestBuddy, che aiuta a creare un piano di studio flessibile e monitorabile in tempo reale.

L’obiettivo è arrivare al test con sicurezza e consapevolezza dei propri punti forti, così da poter finalmente scegliere il corso e l’università che si desiderano davvero.

Fonti ufficiali

Tutte le informazioni di questa guida derivano dai documenti ufficiali del CISIA, dai bandi 2025 delle principali università italiane (Padova, Firenze, Pisa, Palermo, Trento) e dal sito del Ministero dell’Università e della Ricerca.
I dati sui punteggi minimi e gli esempi citati sono tratti direttamente dai bandi pubblicati nei portali istituzionali di ciascun ateneo.