Cosa portare al Formazione Primaria: regole, oggetti e consigli utili
Scopri cosa portare al test di Formazione Primaria 2025, gli oggetti vietati, i documenti obbligatori e come arrivare preparato al giorno della prova.
Il giorno del test di Scienze della Formazione Primaria è sempre un momento carico di emozioni, e spesso la prima domanda che ci si fa è: cosa bisogna portare? Cosa invece non si può avere con sé? Quando bisogna arrivare e cosa succede all’ingresso? E ancora, come gestire l’ansia e organizzarsi al meglio?
Oggi andremo proprio a chiarire tutto questo, passo dopo passo, seguendo quanto previsto dal decreto ministeriale ufficiale e dai bandi pubblicati dagli atenei italiani.
Ci concentreremo su documenti, oggetti consentiti, orari, preparazione pratica e mentale, così da arrivare preparati e tranquilli, sapendo esattamente cosa aspettarsi.
(Le informazioni che seguono derivano dal decreto ministeriale ufficiale pubblicato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dai bandi degli atenei per l’anno accademico 2025/2026, come previsto dalla data nazionale del 12 settembre 2025.)
Documenti obbligatori: cosa portare il giorno del test
Il primo controllo, appena arrivati in sede, riguarda l’identificazione.
Serve un documento d’identità valido e non scaduto, come carta d’identità o passaporto. Viene verificato insieme alla ricevuta del pagamento della tassa d’iscrizione al test, che di solito si effettua tramite PagoPA o direttamente dal portale dell’università.
Alcuni atenei chiedono anche di portare la stampa della domanda di partecipazione, quindi conviene tenerla nello zaino per sicurezza.
Chi ha una certificazione linguistica di inglese (livelli da B1 a C2) può ottenere un bonus di punti nella graduatoria: è importante caricare il certificato entro i termini previsti e portarne una copia, nel caso venga richiesto di mostrarla.
Anche chi ha una certificazione per DSA o disabilità deve presentare la documentazione necessaria per usufruire degli ausili concessi (ad esempio tempi aggiuntivi o strumenti compensativi).
In alcuni casi può essere necessario compilare un’autocertificazione per dichiarare esami sostenuti o titoli di studio già ottenuti, soprattutto per chi proviene da corsi affini o possiede una laurea triennale nella classe L-19 (Scienze dell’Educazione).
È sempre consigliato leggere con attenzione l’avviso pubblicato dal proprio ateneo: ogni università specifica eventuali moduli o dichiarazioni da presentare il giorno della prova.
Oggetti consentiti e oggetti vietati
Dentro l’aula non si può portare tutto. Anzi, la regola generale è chiara: meno si porta, meglio è.
Gli effetti personali (come borse, giacche, telefoni) vengono solitamente depositati all’ingresso o al guardaroba.
Sono vietati:
- Smartphone, smartwatch, cuffie, auricolari o qualsiasi dispositivo elettronico;
- Appunti, libri, dizionari o formulari;
- Calcolatrici scientifiche o grafiche (ammesse solo in casi specifici di DSA, previa autorizzazione).
È invece consentito portare:
- Una bottiglia d’acqua trasparente senza etichetta, se il bando lo permette;
- Eventuali occhiali da vista, farmaci personali con prescrizione e documenti utili.
Tutto il materiale per la prova (penne, fogli, modulo risposte) viene fornito dall’università.
L’obiettivo è garantire una prova equa e controllata, senza distrazioni o rischi di irregolarità.
Come organizzare lo zaino prima del test
Organizzare lo zaino in modo intelligente è un piccolo gesto che può evitare ansia e imprevisti.
Il giorno prima conviene preparare tutto, mettendo in un’unica busta trasparente:
- Documento d’identità
- Ricevuta del pagamento della tassa di iscrizione
- Eventuali certificazioni (lingua o DSA)
- Stampa della domanda di iscrizione, se richiesta
Nel resto dello zaino bastano solo pochi oggetti essenziali: una bottiglia d’acqua, un pacchetto di fazzoletti e qualche snack leggero per dopo la prova.
Evita di portare dispositivi elettronici inutili, libri o quaderni: non potrai usarli e occupano solo spazio.
Ricorda che il personale universitario controllerà tutto all’ingresso, quindi avere uno zaino ordinato accelera le operazioni e ti fa entrare prima in aula.
Arrivo in sede e ingresso in aula
Ogni ateneo stabilisce un orario preciso di convocazione, di solito tra le 8:00 e le 9:00 del mattino, mentre la prova inizia alle 11:00.
È importante arrivare con largo anticipo, perché le procedure di identificazione chiudono tassativamente prima dell’inizio del test.
Chi arriva tardi non può entrare, anche con un motivo valido.
All’ingresso si consegna il documento, si effettua il controllo del nome in lista e si viene indirizzati alla propria aula.
Gli studenti vengono disposti in ordine alfabetico o per numero di iscrizione.
Dopo l’identificazione si depositano borse e telefoni e si attende l’inizio del test con le istruzioni della commissione.
In questa fase è normale sentire un po’ di agitazione, ma arrivare in orario e sapere già come funzionano i controlli aiuta a mantenere la calma.
Gestione del tempo e dell’ansia durante la prova
Il test dura 150 minuti e prevede 80 domande a risposta multipla, divise tra logica, lingua, cultura letteraria e conoscenze scientifiche.
Ogni risposta corretta vale 1 punto, mentre le risposte errate o non date valgono 0. Non ci sono penalità, quindi conviene rispondere a tutte.
Per gestire bene il tempo, il segreto è non bloccarsi troppo su un singolo quesito: se una domanda non viene subito, si passa oltre e si torna alla fine.
Un ritmo costante, circa un paio di minuti a domanda, permette di completare tutto senza ansia.
L’ansia si controlla con la preparazione. Chi ha simulato più volte il test in condizioni simili, con timer e domande a difficoltà crescente, arriva più tranquillo.
Con TestBuddy si può riprodurre la prova reale in ogni dettaglio, visualizzare il punteggio stimato e capire su quali argomenti serve ancora esercitarsi.
Questo approccio toglie incertezza, perché mostra in anticipo come gestire il tempo, l’attenzione e la fatica mentale.
Errori da evitare il giorno del test
Ci sono errori che ogni anno costano caro a molti candidati e che si possono facilmente evitare:
Il primo è dimenticare un documento o la ricevuta di pagamento. Anche se l’iscrizione è andata a buon fine online, l’assenza del documento può comportare l’esclusione.
Il secondo è arrivare in ritardo. Le commissioni chiudono le porte all’orario stabilito, e nessuno può entrare dopo l’avvio della prova.
Il terzo è portare dispositivi elettronici accesi o non consegnati: vengono immediatamente sequestrati e possono invalidare la prova.
Il quarto errore è affrontare il test senza aver fatto simulazioni realistiche: molti candidati studiano la teoria ma non si allenano sulla gestione del tempo o sul tipo di domande.
Allenarsi in modo costante, ad esempio con TestBuddy, permette di verificare davvero la preparazione e arrivare sereni.
E infine, un errore comune è non leggere con attenzione le regole dell’ateneo: ogni sede può avere piccole variazioni negli orari o nelle modalità, e basta una svista per creare problemi.
Da dove arrivano le informazioni ufficiali
Tutte le informazioni contenute in questa guida derivano dal Decreto Ministeriale ufficiale del 7 agosto 2025 pubblicato sul sito del Ministero dell’Università e della Ricerca, dall’avviso nazionale del MUR del 15 maggio 2025 e dai bandi 2025/2026 di atenei come Bergamo, Verona, Udine, Roma Tre e Unimore, pubblicati sui rispettivi portali ufficiali.
Chi si prepara al test può sempre verificare le informazioni aggiornate direttamente sul sito del MUR e utilizzare TestBuddy per allenarsi in modo completo, con simulazioni aggiornate, esercizi mirati e un piano di studio intelligente costruito in base ai propri risultati.
