Come prepararsi al test San Raffaele 2025: metodo e strategie
Strategie, piani di studio e materiali per prepararsi al test di Medicina San Raffaele 2025. Scopri come organizzarti e allenarti con TestBuddy.
Capire come prepararsi bene al test di Medicina e Chirurgia del San Raffaele 2025 può sembrare complicato, soprattutto se si parte da zero. C’è chi si chiede da dove iniziare, come organizzare le settimane di studio, quali manuali usare, come affrontare la logica e le materie scientifiche o come allenarsi con le simulazioni.
Oggi rispondiamo a tutto questo, passo dopo passo, seguendo ciò che è previsto dal bando ufficiale pubblicato dall’Università Vita-Salute San Raffaele, disponibile sul sito dell’ateneo (il documento è consultabile qui).
In base a quel decreto, il test 2025 resta in modalità online (home-based), dura 60 minuti e prevede 60 domande a risposta multipla: 36 di logica e comprensione del testo e 24 di area scientifica (biologia, chimica, matematica e fisica).
Vediamo insieme come strutturare una preparazione completa, con strategie pratiche, piani di studio progressivi e un metodo di allenamento continuo basato su simulazioni e analisi dei risultati.
Da dove partire se si comincia da zero
Quando si inizia la preparazione al test del San Raffaele partendo da zero, la cosa più importante è capire la struttura dell’esame e il modo in cui viene valutato.
Il bando specifica tempi, punteggio (+1 per risposta corretta, −0,25 per risposta sbagliata) e modalità di iscrizione, quindi è bene leggerlo integralmente prima di aprire i libri.
Il secondo passo è capire il proprio livello iniziale. Fare una simulazione completa a tempo, anche se va male, serve a capire da subito dove si è più deboli.
Da lì inizia la costruzione del piano: serve tempo, costanza e un metodo che alterni studio teorico ed esercizi pratici.
Molti studenti commettono l’errore di voler “ripassare tutto” in modo generico. In realtà, ci si deve concentrare su quello che viene effettivamente chiesto nel test e su come si risponde velocemente e con sicurezza.
Pianificazione settimanale: 1, 3 e 6 mesi di percorso
Una buona pianificazione è la base di tutto.
In un percorso di un mese, l’obiettivo è rivedere le basi: logica, biologia, chimica, matematica e fisica. Si può studiare quattro ore al giorno, dividendo il tempo in blocchi tematici e concludendo la settimana con una simulazione completa.
In un piano di tre mesi, ci si concentra sul miglioramento. Ogni settimana si alternano giorni di teoria e giorni di pratica, aggiungendo simulazioni a tempo per abituarsi alla pressione dell’esame. È utile stabilire milestone, cioè piccoli traguardi misurabili: ad esempio, “chiudere una simulazione con almeno 40 risposte corrette” o “ridurre del 10% il tempo medio per domanda”.
In un piano di sei mesi, il lavoro diventa più raffinato. Dopo aver consolidato le conoscenze, si passa a un ciclo continuo di simulazioni, revisione degli errori e allenamento specifico sulle aree più deboli. A quel punto lo studio deve assomigliare sempre di più a una preparazione sportiva: ritmo, resistenza e concentrazione contano quanto la teoria.
Manuali, esercizi e simulazioni: cosa scegliere e quando
Non esiste un manuale ufficiale del San Raffaele, ma serve costruire una base teorica solida. Si possono usare i propri testi scolastici o volumi di biologia e chimica del liceo, integrandoli con batterie di quesiti reali o ispirati ai test precedenti.
Il cuore della preparazione, però, sono le simulazioni. È lì che si impara davvero a gestire il tempo e a riconoscere i tipi di domanda.
La piattaforma TestBuddy è pensata proprio per questo: permette di simulare il test San Raffaele con la stessa durata e lo stesso punteggio, analizzando in tempo reale tempi, errori e progressi.
L’obiettivo non è “fare tante simulazioni”, ma farle bene. Dopo ogni prova, bisogna capire perché si è sbagliato: se per distrazione, calcolo o mancanza di conoscenza. Solo così la successiva avrà senso.
Allenamento per materia: lavorare sui punti deboli
Ogni materia richiede un approccio diverso.
Per logica e comprensione del testo, serve leggere molto e ragionare in modo critico. Conviene abituarsi a brani lunghi, identificare la tesi principale e capire le relazioni logiche tra frasi. Anche esercitarsi con quesiti in inglese aiuta, dato che una parte del test (circa il 10%) è in lingua.
Per biologia, la chiave è la comprensione dei meccanismi, non la memorizzazione meccanica. DNA, geni, metabolismo, cellule, fisiologia e immunologia sono i nuclei più frequenti.
In chimica, l’allenamento pratico sui calcoli è fondamentale: moli, concentrazioni, pH, equilibri e bilanciamenti devono diventare automatici.
In fisica, bisogna saper applicare le formule a problemi semplici su forze, energia, elettricità e termodinamica.
In matematica, contano aritmetica, algebra, funzioni e probabilità: tutto ciò che serve per interpretare grafici o risolvere problemi numerici.
TestBuddy permette di esercitarsi per singola materia e ricevere un’analisi automatica delle aree da rinforzare. In questo modo ogni sessione di studio diventa mirata, senza sprecare tempo su argomenti già consolidati.
Tecniche per la velocità e la gestione del tempo
Il test del San Raffaele dura 60 minuti per 60 domande, quindi ogni minuto conta.
Si deve imparare a riconoscere subito il tipo di domanda: quelle a risposta diretta vanno risolte per prime, mentre i quesiti lunghi o complessi si possono saltare e riprendere dopo.
Conviene segnare le risposte di cui si è certi e tornare solo alla fine su quelle dubbie. Ricordiamo che il punteggio prevede una penalità per errore, quindi rispondere a caso non conviene; tuttavia, se si riesce a escludere almeno una delle cinque opzioni, vale la pena tentare.
Con TestBuddy è possibile monitorare il tempo medio per domanda, imparando a distribuire l’attenzione in modo equilibrato. È questo tipo di allenamento che riduce lo stress e aiuta a mantenere lucidità anche sotto pressione.
Errori comuni nella preparazione
Il primo errore è iniziare a studiare senza conoscere le regole del test.
Il secondo è concentrarsi solo sulla teoria e tralasciare la strategia.
Il terzo è non fare simulazioni a tempo, arrivando al giorno dell’esame impreparati a gestire i minuti.
Il quarto è trascurare la parte di comprensione del testo, che pesa più della metà delle domande.
Infine, molti non analizzano mai i propri errori, ripetendo ogni volta gli stessi.
Il modo più efficace per evitarli è impostare uno studio ciclico: teoria, esercizi, simulazione, analisi errori e aggiornamento del piano di studio.
Con TestBuddy questo processo è automatico: ogni test genera un report personalizzato che indica le aree deboli e propone esercizi mirati per rafforzarle.
Come usare TestBuddy nella preparazione
TestBuddy è pensato per studiare con metodo, senza ansia.
Dopo la prima simulazione diagnostica, la piattaforma crea un piano di studio personalizzato che si adatta ai risultati. Ogni settimana si alternano test, analisi e sessioni di esercizi per materia.
La sezione “Statistiche” mostra l’andamento nel tempo, mentre le simulazioni ufficiali San Raffaele permettono di provare la prova esattamente com’è, con timer e punteggi identici a quelli reali.
Oltre al simulatore, c’è la sezione “Allenamento Intelligente”, dove si possono affrontare 10 domande generate dall’intelligenza artificiale sui propri errori più frequenti. Questo permette di migliorare in modo mirato, con meno ore di studio ma più risultati.
L’obiettivo non è solo “studiare tanto”, ma studiare meglio, sapendo ogni giorno dove si è migliorati.
È così che ci si prepara davvero a un test selettivo come quello del San Raffaele.
Routine dell’ultima settimana e del giorno prima
Nell’ultima settimana è inutile riaprire tutto da capo. Serve invece stabilizzare il ritmo e arrivare alla prova con la mente lucida.
Conviene fare una simulazione completa ogni due giorni, analizzare gli errori e ripassare solo gli argomenti su cui si è ancora incerti.
Due giorni prima si può ridurre la durata dello studio, limitandosi a qualche esercizio leggero e a una breve sessione di logica.
Il giorno prima non serve “ripetere”, ma preparare l’ambiente di esame, i documenti richiesti e verificare la connessione internet, dato che la prova è online e sorvegliata da remoto.
Un sonno regolare e una buona colazione contano più di un’ora in più di studio. Il cervello elabora ciò che ha già appreso: a quel punto, serve solo fiducia nei propri allenamenti.
Fonti ufficiali e documenti di riferimento
Le informazioni riportate in questo articolo derivano dai documenti e dalle pagine ufficiali dell’Università Vita-Salute San Raffaele, in particolare dal bando di ammissione 2025, dalla sezione Ammissioni Medicina e Chirurgia, dalle FAQ ufficiali e dal Regolamento Didattico 2025.
