La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA): Un Ponte Verso l’Inclusione

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La comunicazione è una componente essenziale della vita sociale e relazionale e, soprattutto in ambito scolastico, costituisce un momento di apprendimento e socializzazione di primaria importanza.
Essa permette di esprimere sé stessi, rivelare e mostrare al prossimo la propria personalità e condividere pensieri, emozioni e desideri. In ambito scolastico, la comunicazione assume un ruolo ancora più centrale, poiché funge da punto di incontro tra studenti, docenti e compagni di classe.
Tuttavia, per alcune persone con Bisogni Comunicativi Complessi (BCC) (che spesso ricadono anche sotto la categoria dei BES, Bisogni Educativi Speciali), l’uso del linguaggio verbale può risultare difficoltoso o addirittura impossibile.
È qui che entra in gioco la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA).
Cos’è la Comunicazione Aumentativa Alternativa? In breve
La CAA non sostituisce il linguaggio verbale, bensì lo potenzia.
Essa si avvale di strumenti e strategie che affiancano la comunicazione orale, senza inibirla, con l’obiettivo di facilitare l’interazione e lo sviluppo delle competenze comunicative. In pratica, il linguaggio verbale viene supportato da simboli, immagini, gesti o dispositivi tecnologici che rendono la comunicazione più accessibile.
Secondo la Dott.ssa Aurelia Rivarola, presidente e responsabile clinico-scientifica del Centro Benedetta D’Intino (fondazione milanese che si occupa dei bisogni dei bambini con problemi psicologici e difficoltà nella comunicazione), la CAA è definita come:
"Un insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie atte a semplificare e incrementare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà a usare i più comuni canali comunicativi, ossia quello orale e quello scritto." Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente link
CAA: Non solo strumenti, ma una strategia comunicativa
Spesso si commette l’errore di considerare la CAA come un semplice utilizzo di tabelle di simboli o software di scrittura in immagini. In realtà, questo approccio sarebbe sicuramente riduttivo: l’efficacia della CAA dipende dalla costruzione di una base solida per la comunicazione.
Questo significa creare occasioni di comunicazione differenti da quello che è lo standard e favorire lo sviluppo di competenze come:
- Il desiderio di comunicare
- La capacità di scegliere cosa comunicare
- La presenza di partner comunicativi preparati
- L’uso di strumenti adeguati per esprimersi
La CAA non richiede prerequisiti di sorta, ma solo la possibilità di creare contesti inclusivi in cui la persona possa meglio esprimersi e interagire con gli altri in maniera più agevole.
Il Ruolo della Famiglia e della Scuola
Un intervento efficace di CAA non può limitarsi a poche ore di terapia alla settimana, ma deve essere integrato nella vita quotidiana della persona con BCC.
Per questo motivo, il ruolo della famiglia è centrale. Il Modello Family Centered, sviluppato da Rosenbaum nel 2004, evidenzia la necessità di un coinvolgimento attivo dei familiari nella riabilitazione comunicativa, superando il tradizionale rapporto gerarchico tra specialisti e genitori.
Anche la scuola deve farsi carico delle esigenze comunicative degli studenti con BCC, elaborando strategie personalizzate con il supporto di specialisti e famiglie.
L’utilizzo della CAA a scuola favorisce:
- L’inclusione degli studenti con disabilità : ricordando che, non tutte le disabilità sono uguali e non tutte si manifestano o esprimono allo stesso modo;
- L’apprendimento degli alunni con DSA, ADHD o difficoltà linguistiche
- La partecipazione degli studenti stranieri in fase di apprendimento dell’italiano, con particolare attenzione a quelli che possono essere gli aspetti di fragilità psicologica relativi all’arrivo in un Paese nuovo;
- Il miglioramento della comunicazione e della collaborazione tra compagni di classe
CAA e Inclusione Sociale
Per essere veramente efficace, la CAA deve essere adottata non solo in famiglia e a scuola, ma anche in ambienti pubblici e contesti ricreativi. In alcuni paesi, esistono già progetti di comunicazione urbana facilitata, in cui negozi, ospedali e uffici pubblici adottano strategie di CAA per garantire accessibilità e autonomia alle persone con difficoltà comunicative.
Anche in Italia, è auspicabile un maggiore impegno in questa direzione, con l’introduzione di segnaletica inclusiva, strumenti di comunicazione assistita nei luoghi pubblici e una formazione più diffusa su questi temi.
CAA: Potenziare, non sostituire, il linguaggio verbale
Un punto chiave della CAA è che essa non sostituisce il linguaggio orale, ma lo affianca e lo stimola.
Durante le sessioni di apprendimento, il partner comunicativo pronuncia ad alta voce le parole associate ai simboli, creando uno stimolo verbale in entrata, che può portare alla successiva ripetizione da parte della persona con difficoltà comunicative.
Questo metodo è particolarmente efficace per:
- Persone con disturbi dello spettro autistico
- Individui con disabilità intellettive
- Bambini con aprassia del linguaggio
- Late talkers e studenti con difficoltà nell’apprendimento della lingua
L’uso di immagini e simboli facilita il mantenimento dell’attenzione, rendendo le lezioni scolastiche più accessibili e favorendo la collaborazione all’interno della classe.
Esistono due principali categorie di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA):
- CAA assistita – In questo caso, la comunicazione è supportata dall’uso di strumenti esterni, che possono essere di tipo tecnologico (tablet, dispositivi di comunicazione) o non tecnologico (oggetti o anche giocattoli, libri, immagini, carta, penna o colori di vario tipo).
- CAA non assistita – Questo tipo di comunicazione non richiede l’uso di strumenti esterni, poiché la persona si esprime esclusivamente attraverso il proprio corpo. Esempi di CAA non assistita includono il contatto visivo, le espressioni facciali, il linguaggio del corpo anche attraverso danze o movimenti coordinati, i segni manuali e la gestualità.
Uno dei metodi più efficaci per supportare la comunicazione nei bambini autistici è il PECS (Picture Exchange Communication System), ovvero il Sistema di Comunicazione mediante Scambio per Immagini. Questo approccio, articolato in sei fasi, aiuta i bambini a sviluppare abilità comunicative progressive.
Il metodo si articolo in fasi distinte che prevedono fra l’altro lo stabilire un sistema di comunicazione efficace, la discriminazione dell’immagine e la strutturazione di una frase dapprima breve e poi più complesso, se necessario con l’aiuto di un operatore formato.
Nella fase iniziale, il bambino impara a scambiare un’immagine con un interlocutore per ottenere l’oggetto desiderato: si va ad agire quindi anche sui meccanismi cerebrali della ricompensa.
Successivamente, viene incoraggiato a utilizzare un libro con simboli per comunicare, a distinguere tra diverse immagini e a effettuare scelte consapevoli.
Prospettive future: Come migliorare l’accessibilità comunicativa?
Negli ultimi anni, la scuola italiana ha fatto progressi nell’inclusione scolastica, ma rimangono ancora molte sfide da affrontare. Uno degli ostacoli principali è la scarsa disponibilità di materiali didattici specifici e la mancanza di una formazione adeguata per docenti e famiglie.
Per rendere la CAA un vero strumento di inclusione, è necessario:
- Aumentare la formazione per insegnanti e operatori scolastici;
- Implementare materiali e software specifici per la comunicazione assistita: ciò è reso possibile dalla sempre maggiore diffusione dei device multimediali nelle scuole;
- Coinvolgere l’intera comunità (famiglie, scuole, luoghi pubblici) nell’adozione di strategie CAA: si stanno sviluppando ad esempio in alcune città del nord Europa, applicazioni della CAA nell’utilizzo dei mezzi pubblici;Integrare la CAA in tutte le attività scolastiche, anche extrascolastiche.Seguendo l’esempio di altri paesi, sarebbe utile introdurre progetti di comunicazione accessibile negli ambienti urbani, per garantire alle persone con BCC una maggiore autonomia e partecipazione sociale.
La CAA come futuro della comunicazione
La Comunicazione Aumentativa Alternativa non è una semplice tecnica, ma una vera e propria strategia per favorire l’inclusione e il benessere di chi ha difficoltà comunicative e perchè no, un metodo differente per esprimersi anche per chi non le ha. La sua applicazione in famiglia, scuola e società può fare la differenza nella vita delle persone con BCC, permettendo loro di esprimersi, relazionarsi e autodeterminarsi.
Adottare un approccio inclusivo non significa solo fornire strumenti, ma creare una cultura della comunicazione accessibile per tutti, in un lento ma inarrestabile processo di accettazione della diversità e di inclusione