Come prepararsi al Test Professioni Sanitarie 2025
Guida completa per prepararsi al Test Professioni Sanitarie 2025: strategie di studio, simulazioni, errori da evitare e uso di TestBuddy per migliorare ogni giorno.
Il test per le Professioni Sanitarie 2025 è una delle prove più attese e temute dagli studenti che sognano di entrare nei corsi universitari di infermieristica, fisioterapia, ostetricia, logopedia, radiologia e tutte le altre lauree triennali del settore sanitario.
Ogni anno migliaia di ragazzi si chiedono da dove cominciare, come organizzare lo studio, quali libri o materiali servono davvero e come affrontare le simulazioni senza farsi prendere dall’ansia.
Oggi andremo a vedere insieme come si svolge la prova, da dove partire se si comincia da zero, come pianificare lo studio nei mesi, quali manuali e simulazioni scegliere, come allenarsi materia per materia e quali tecniche usare per gestire tempo e concentrazione durante l’esame.
Tutto ciò che leggerai qui si basa sul decreto ministeriale ufficiale 2025 pubblicato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, disponibile in formato integrale, da cui derivano struttura, programma e criteri di valutazione del test.
Struttura ufficiale della prova 2025
Il test nazionale per le Professioni Sanitarie 2025 dura 100 minuti e comprende 60 quesiti a risposta multipla, ognuno con cinque opzioni di cui solo una corretta.
Le aree oggetto d’esame sono cinque: competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, ragionamento logico e problemi, biologia, chimica, fisica e matematica.
Il punteggio massimo è 90 punti, calcolato con questi criteri:
- +1,5 punti per ogni risposta corretta
- –0,4 punti per ogni risposta errata
- 0 punti per risposta non data
Il punteggio totale non può essere inferiore a zero.
La ripartizione dei quesiti per materia è la seguente:
- 4 domande di comprensione del testo e conoscenze acquisite
- 5 domande di logica e problemi
- 23 di biologia
- 15 di chimica
- 13 di fisica e matematica
Le prove si sono svolte l’8 settembre 2025 per i corsi in lingua italiana e il 10 settembre 2025 per quelli in lingua inglese, con una sola sessione nazionale per ciascun ateneo.
Da dove partire se cominci da zero
Quando si parte da zero, la cosa più importante è avere una visione chiara di cosa viene chiesto.
Il test non è improvvisazione: tutto ciò che viene chiesto è definito nel programma ministeriale, quindi la base di partenza deve essere lo studio di biologia, chimica, fisica, matematica e logica secondo il livello previsto dai programmi della scuola superiore.
Conviene iniziare con una simulazione diagnostica su TestBuddy per capire il proprio livello di partenza. È il modo più veloce per scoprire quali argomenti mancano, dove si sbaglia di più e quanto tempo si impiega a completare la prova.
Da lì, si costruisce un piano che alterna teoria, esercizi e revisioni, partendo dalle aree più deboli.
L’obiettivo nei primi giorni non è memorizzare tutto, ma imparare il metodo di studio: leggere, capire, risolvere, correggere, ripetere.
Pianificazione settimanale: 1, 3 e 6 mesi
Un piano di studio efficace cambia nel tempo.
In un periodo di sei mesi, bisogna procedere in tre fasi:
1. Fase iniziale (1° mese)
Concentrarsi sulle basi teoriche e sull’abitudine allo studio.
Si può dedicare ogni settimana a una materia diversa, alternando lezioni teoriche e piccoli quiz. È il momento di fissare le fondamenta e capire i concetti chiave, senza preoccuparsi ancora del tempo di esecuzione.
2. Fase intermedia (2° e 3° mese)
In questa fase si comincia a integrare esercizi misti e simulazioni brevi, abituandosi al ritmo dell’esame.
Ogni settimana deve prevedere almeno una prova cronometrata parziale e un momento di revisione degli errori.
3. Fase avanzata (4°–6° mese)
Negli ultimi mesi bisogna simulare l’esame completo.
Due o tre volte a settimana si svolge una simulazione completa da 60 domande in 100 minuti, da analizzare subito dopo.
Con TestBuddy, ogni simulazione viene corretta automaticamente secondo i criteri ufficiali, mostrando l’andamento per materia e il tempo medio per domanda.
Questo ti permette di fissare le tue milestone personali: ad esempio, raggiungere un punteggio medio sopra 60 entro il mese di luglio e ridurre le risposte omesse sotto il 5%.
Manuali, esercizi e simulazioni: cosa scegliere e quando
I manuali servono a costruire le basi, ma da soli non bastano.
La preparazione deve sempre alternare studio teorico ed esercizi pratici, perché la prova è tutta a risposta multipla e richiede rapidità.
Nella prima fase conviene usare manuali che coprano l’intero programma ministeriale, con esempi di quiz simili a quelli ufficiali.
Quando si è più sicuri della teoria, bisogna passare agli esercizi misti, cioè domande di materie diverse messe insieme, per allenare la concentrazione.
Infine, nella parte finale della preparazione, il fulcro diventano le simulazioni complete.
In TestBuddy è possibile ricreare la struttura reale dell’esame, con la stessa durata, la stessa distribuzione delle domande e il punteggio ministeriale.
Allenarsi così, in condizioni reali, aiuta a gestire l’ansia e a capire quanto tempo dedicare a ogni domanda.
Allenamento per materia: focus sui punti deboli
Ogni materia del test ha un peso specifico, ma la vera differenza la fa la biologia, che è l’area più ampia.
In biologia bisogna conoscere la cellula, il DNA, la genetica, l’evoluzione, l’anatomia e la fisiologia umana.
In chimica servono solide basi su atomi, legami, reazioni, pH e soluzioni, mentre in fisica e matematica contano soprattutto le formule di base, la logica numerica e i problemi di proporzioni, velocità e probabilità.
La sezione di logica e comprensione del testo allena invece la capacità di ragionare sotto pressione, capire testi brevi e dedurre conclusioni.
TestBuddy ti permette di allenarti per singola materia, scegliendo argomento per argomento, così da concentrare gli sforzi dove serve di più.
Dopo ogni sessione puoi analizzare quali aree ti penalizzano di più e ricevere un piano adattivo che ti spinge a migliorare proprio lì.
Tecniche per la velocità e la gestione del tempo
Il segreto del test non è solo sapere le risposte, ma saperle dare nel tempo giusto.
Bisogna imparare a muoversi con metodo:
- Nella prima lettura si rispondono subito le domande sicure.
- Poi si passa a quelle dubbie, lasciando per ultime le più difficili.
- Si evita di restare bloccati più di un minuto su un quesito.
Anche l’uso degli omessi è strategico: quando si è indecisi tra due risposte, conviene provare a ragionare e, solo se resta un 50 e 50, lasciare vuoto per non rischiare la penalità.
TestBuddy include un cronometro e statistiche sul tempo medio per domanda, così puoi allenarti a mantenere il ritmo ideale di poco più di un minuto per quesito.
Errori comuni nella preparazione
Ci sono errori che si ripetono in quasi tutti gli studenti.
Il primo è iniziare troppo tardi, pensando che basti studiare intensamente l’ultimo mese. La verità è che serve costanza: anche solo due ore al giorno, ma tutti i giorni.
Il secondo è non analizzare i propri errori. Ogni sbaglio contiene un’informazione: se non lo rivedi, rischi di rifarlo. TestBuddy aiuta proprio in questo, perché dopo ogni simulazione mostra un report dettagliato con gli errori divisi per materia e tipo di problema.
Il terzo errore è ignorare le materie “deboli”, come fisica e matematica. Anche pochi punti lì possono fare la differenza in graduatoria.
Come usare TestBuddy nella preparazione
TestBuddy è la piattaforma pensata per chi si prepara al test senza voler improvvisare.
All’interno trovi simulazioni ufficiali, piani adattivi e analisi automatiche degli errori, tutto in un’unica app.
Puoi iniziare con un test diagnostico, per capire da dove partire, e poi seguire un piano che si adatta ai tuoi risultati.
Ogni simulazione rispetta la struttura ministeriale con 60 domande e 100 minuti, così ti abitui al ritmo reale dell’esame.
Dopo ogni sessione puoi vedere grafici, punteggi per materia e suggerimenti personalizzati, così da studiare in modo mirato e senza ansia.
TestBuddy non è solo un simulatore, ma un compagno di studio intelligente che ti guida passo dopo passo fino al giorno dell’esame.
Routine dell’ultima settimana e del giorno prima
Negli ultimi sette giorni non serve più accumulare teoria.
È il momento di consolidare, riposare la mente e simulare ancora due o tre volte la prova completa, correggendo gli ultimi errori.
L’ultimo giorno va dedicato solo a un ripasso leggero: formule, definizioni e qualche domanda di logica.
Meglio dormire presto e preparare in anticipo tutto ciò che serve per l’esame: documento d’identità, ricevuta di pagamento, acqua, merenda e quanto previsto dal bando del proprio ateneo.
Durante la prova, la concentrazione si mantiene solo se il cervello è lucido e riposato.
Riepilogo delle fonti ufficiali
Tutte le informazioni contenute in questo articolo derivano dai documenti ministeriali e universitari ufficiali:
- Decreto ministeriale 6 agosto 2025 – struttura, punteggi e programmi.
- Allegato A – Programmi ufficiali.
- Avviso con calendario nazionale 2025.
- Decreto posti disponibili 2025/26.
