Non sai come prepararti?

Consulenza
TestBuddy
TestBuddySupera il test senza ansia
Blog/Test Di Ammissione/Reazione Polimerasica a Catena (PCR) nei Test di Ingresso: Cosa Sapere
Test-di-ammissione

Reazione Polimerasica a Catena (PCR) nei Test di Ingresso: Cosa Sapere

Leo Fulvio Bacchilega
3 min lettura
clear glass jar with multi colored heart shaped candies

Nei test di ingresso che trattano argomenti di biologia molecolare, spesso compaiono quesiti sulla PCR (Reazione Polimerasica a Catena). Viene richiesto di spiegare come si possa moltiplicare rapidamente un frammento di DNA e di riconoscere le principali applicazioni di questa tecnica, soprattutto in campo diagnostico, forense e di ricerca. Qui viene illustrato ciò che serve sapere per padroneggiare gli esercizi relativi a questo argomento.

Principio di base della PCR

La PCR consente di ottenere un numero elevato di copie di un segmento specifico di DNA partendo da un materiale iniziale anche esiguo. È fondamentale conoscere almeno in parte la sequenza nucleotidica del tratto che si desidera amplificare, poiché si devono disegnare due oligonucleotidi (detti primer o “inneschi”) che si leghino alle regioni complementari ai lati del frammento da replicare.

Un elemento chiave è l’utilizzo di una DNA polimerasi resistente al calore, capace di lavorare a temperature elevate. Questa polimerasi permette di effettuare numerosi cicli di separazione dei filamenti di DNA (denaturazione) e di successiva sintesi dei nuovi filamenti, producendo così un aumento esponenziale delle copie del tratto di interesse.

Vantaggi rispetto ai metodi tradizionali

La PCR rappresenta un metodo di clonaggio in vitro che non richiede l’utilizzo di cellule (come avviene invece nel clonaggio tramite vettori plasmidici o virali). Partendo da un singolo filamento di DNA, o comunque da una quantità estremamente ridotta di materiale, si ottiene rapidamente una quantità di DNA amplificato sufficiente per analisi e test successivi. Con le tecniche classiche, sarebbero necessari molti giorni per raggiungere risultati simili.

Applicazioni più rilevanti

Le domande in sede di test possono concentrarsi su alcune applicazioni classiche della PCR:

  1. Amplificare un gene di interesse per studi specificiÈ possibile ottenere grandi quantità di un gene che si vuole analizzare, magari per caratterizzarne la struttura o per produrre la proteina corrispondente in sistemi di espressione dedicati.
  2. Diagnosi precoce di infezioni viraliUsando primer complementari a specifiche porzioni del genoma virale, la PCR rileva l’eventuale presenza di una singola copia di RNA o DNA virale. Questo approccio permette di diagnosticare l’infezione in una fase iniziale, quando la quantità di virus è ancora ridottissima.
  3. Utilizzo in medicina forenseLa PCR è impiegata per ottenere il DNA fingerprint di un individuo a partire da campioni minimi, come un capello o una singola cellula. Esistono aree del genoma estremamente variabili che consentono di distinguere con sicurezza un individuo da un altro. Con l’amplificazione di queste regioni, si mettono in evidenza differenze che confermano senza ambiguità l’identità biologica di un campione.

Esercizi sulla PCR

Se vuoi esercitarti sull’utilizzo della PCR e su altri argomenti fondamentali di biologia molecolare, TestBuddy è la piattaforma ideale.

Grazie a migliaia di quesiti ufficiali, simulazioni personalizzate e un assistente virtuale disponibile 24/7, potrai prepararti in modo completo per i test di ammissione, monitorando i tuoi progressi attraverso statistiche dettagliate.

Registrati ora e sblocca le funzionalità Premium di TestBuddy per affrontare gli esami con sicurezza e competenza!

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO

Torna al Blog